Fra qualche anno ci guarderemo indietro e racconteremo di aver vissuto la nascita e la veloce evoluzione dei social network. In principio era Facebook (o forse MySpace?), al centro like e relazioni. Sviluppi vari, nuovi modelli di business, le richieste d’amicizia dei nostri genitori a invadere quello spazio in modalità “boomer”. L’arrivo di altri social, Twitter e la rivoluzione dell’hashtag, il boom del visual storytelling di Instagram, Snapchat con le stories, i live su Periscope, l’audio di Clubhouse, quindi il successo di TikTok e dei video in verticale. E poi altri di cui già oggi non ricordiamo nemmeno più il nome.
Il mondo del vino, per quanto settoriale rispetto ad altri, non è rimasto a guardare. Alle prime foto sfuocate di bottiglie con l’etichetta rovinata e macchie sulla tovaglia di sfondo si sono sostituite accurate produzioni multimediali e volti che curano i propri contenuti in maniera imprenditoriale monitorando con attenzione le performance e gli sviluppi delle piattaforme che li ospitano.
L’invasione dei brevi video verticali
Da quasi due anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, le nostre bacheche di winelover si sono riempite di video. Non è una novità per Facebook e Instagram, lo sono in questo senso i “reel”, brevi video verticali dal linguaggio leggero e divertente. Un formato che somiglia tanto a quello di TikTok, la piattaforma video cinese che negli ultimi anni ha spopolato tra i giovani minacciando i “vecchi” social californiani che hanno così preso anch’essi una via videocentrica.
I contenuti devono intrattenere e al contempo ingaggiare utenti con soglie di attenzione sempre più basse e un’esposizione sempre maggiore e continua a contributi di ogni sorta. Una necessità di immersività che mantenga agganciati gli utenti e preannuncia un mondo oggi futuristico, il Metaverso, su cui già ci sono investimenti cospicui della stessa Facebook diventata appunto oggi Meta. Ma questa è un’altra storia.
Sicuri che i contenuti video, e in particolare i reel siano un fenomeno che continuerà a crescere, ci siamo rivolti a cinque creator del mondo del vino per capire meglio questo fenomeno.