Gli eroi del vino del Nuovo Mondo
Quanto spesso ci si ricorda di chi ha messo le basi della viticoltura del “vecchio mondo”? Raramente. Nel caso del Nuovo Mondo, invece, tutto è più documentabile, spesso anche contemporaneo e attuale.
Ecco sette personaggi da ricordare
di ILARIA RANUCCI
Cosa sappiamo davvero di Dom Perignon? Poco. E dei monaci che hanno dato origine alle mitiche vigne della Borgogna? Praticamente nulla. Abbiamo il piacere di immaginarli, ma al tempo stesso abbiamo una limitata evidenza tangibile di chi fossero, cosa pensavano, che scelte hanno fatto.
Il Nuovo Mondo è diverso. La nascita, crescita esplosiva e affermazione dei suoi territori del vino si riconduce a personaggi molto spesso conosciuti, con molta evidenza documentale, e talvolta ancora in vita. Il piacere è quindi di capirne le scelte, ricostruirne le avventure, e ritrovarle nel mondo del vino di oggi e nello spirito dei territori che hanno aiutato a plasmare.
In questo numero ve ne raccontiamo alcuni, scegliendo figure con ruoli diversi, dal governante, all’enologo, al critico.

Simon van der Stel
IL GOVERNANTE ILLUMINATO
2 febbraio 1659. “Oggi, per grazia di Dio, per la prima volta è stato prodotto vino da uve cresciute nel Capo”. Prima dell’Apartheid, di Mandela e dell’attuale, vibrantissima, viticoltura Sudafricana, c’era solo la punta sud di un continente, il punto di ristoro per le navi che aspiravano a raggiungere le Indie. Una piccola coraggiosa colonia, stabilitasi in un territorio potenzialmente ostile. Non stupisce dunque che il primo Governatore, Jan van Riebeck, abbia persino scomodato l’Altissimo per un ringraziamento poiché, e non era scontato, le viti portate dall’Europa erano riuscite a produrre grappoli a sufficienza per la vinificazione. Tra mille difficoltà le cose migliorarono significativamente quando a van Riebeck succedette, nel 1679, un appassionato di viticoltura ed enologia, Simon van der Stel. È merito suo il precoce fiorire qualitativo dei vini sudafricani, benché la colonia non provenisse da un tradizionale Paese produttore di vino. Poi, come sappiamo, non sarebbe stato un percorso facile. I segni della attività di van der Stel sono presentissimi: prendono il suo nome la città e regione di Stellenbosch e anche la montagna di Simonsberg. Rimangono anche le tenute di Constantia, sia pure divise e non più nella mastodontica estensione originale, Groot Constantia.
