E D I TO R I A L E La viticoltura lombarda, un caleidoscopio di biodiversità possibile tracciare una mappa dei vitigni più significa­ tivi tra quelli presenti in Lombardia? Dal punto di vista quantitativo non ci sono problemi, sebbene spesso i dati a disposizione non siano aggiornatissimi. Ma non era questo il lavoro che avevamo in mente quando abbiamo pensato allo speciale di apertura del nuovo numero della nostra ri­ vista. Volevamo cercare di fotografare la ricchezza presente nella nostra regione attraverso una prospettiva differente, ragionata, usando come bussola per la nostra indagine delle categorie che potessero aiutarci a sintetizzarla. E per farlo abbiamo sfruttato anche i preziosi suggerimenti di Sebastia­ no Baldinu, curatore della guida ViniPlus, e del professor Leonardo Valenti, nostro direttore scientifico. emersa una sorta di squadra dei vitigni lombardi, com­ posta da 11 varietà, raccontate da alcuni dei tanti produttori che quotidianamente li custodiscono. Dall ultima edizione della nostra guida abbiamo poi scelto 5 eccellenze che li rappresentassero, vuoi per diversità di stili utilizzati, che per tipologia e zona di produzione. Ne è scaturito un puz­ zle ricco di spunti, aneddoti e curiosità. Ovviamente non esaustivo, e non era d altronde questo il nostro obiettivo, ma che certamente restituisce un quadro composto da tanti colori e sfumature, indicativo di quella biodiversità, con­ cetto tanto in auge in questo momento, realmente presente proprio in Lombardia, anche se non ancora sottolineato come si dovrebbe. Anche in questo numero troverete molti approfondimenti e tante interviste, con un occhio sempre vigile a quello che succede intorno a noi. Siamo andati a trovare due profes­ sionisti, un winemaker e un cantiniere, entrambi giunti alla fine di carriere ricche di successi e soddisfazioni, per fare con loro una sorta di bilancio; abbiamo cercato di fare un po di chiarezza, mantenendo uno sguardo sempre laico, sull annosa questione relativa all introduzione in etichetta di simboli grafici che mettono in guardia il consumatore circa la pericolosità della presenza di alcol; abbiamo cercato di capire se la famigerata intelligenza artificiale rappresenti una grande opportunità o una minaccia per chi si occupa di vino; ci siamo chiesti da cosa dipenda la ormai cronica carenza di personale di sala, cercando di andare oltre la que­ stione economica, sebbene rappresenti uno dei punti dolenti. Post scriptum: ci siamo rifatti anche il look. Il nostro nuovo vestito è stato, come di consueto, studiato e pensato da Barbara Viganò, nostra imprescindibile Art Director. A noi piace molto, speriamo piaccia anche a tutti voi. Buona lettura! Alessandro Franceschini Direttore Responsabile 7