La Sbrisolona Dalle povere campagne lombarde sino alla corte dei signori di Mantova. Dal Rinascimento a oggi la Sbrisolona è un simbolo di convivialità che si presta sia a classici rifacimenti casalinghi che a golose reinterpretazioni di ANDREA GRIGNAFFINI 96 L a brisa, in dialetto mantovano, significa briciola. Quanti aneddoti e decenni di storia italiana può incarnare una man ciata di briciole? Nel caso delle brise che compongono la celebre torta Sbrisolona, innumerevoli: basti pensare che per risalire all epoca della sua comparsa nella cucina popolare del nord Italia è necessario intraprendere un viaggio indietro nel tempo fino al XVI secolo. Tradizionalmente, seppur non man chino rivendicazioni di veneta natalità (lì dove viene chiamata fregolotta) le origini geografiche della Torta Sbrisolona (anche detta sbrisolina o sbrisulada, sempre derivanti dal sostantivo brisa) vanno a collocarsi nelle allora poverissime e impervie campagne lombarde, come suggerisce la versione più antica del dolce che prevedeva l uso di ingredienti semplici e facilmente reperibili dalle massaie: dalla combinazione di farina di mais, nocciole e strutto si ricavava un impasto dalla consistenza granu losa che, poco lavorato, veniva lasciato cadere grossolanamente nella tortiera e poi infornato. L assenza di ingredienti freschi o rapidamente deperibili garantiva la lunga conservazione della vivanda il cui consumo, principalmente riservato alle occasioni speciali per la celebrazione di nascite o matrimoni, più raramente costituiva la nutriente colazione a cui i braccianti attingevano prima di affrontare le intense giornate nei campi. E muovendo dalle campagne fino alla città, la rustica e sparta na Sbrisolona approda alla corte dei signori di Mantova grazie a Bartolomeo Stefani, influente e illuminato cuoco-autore seicen
IL PIATTO LOMBARDO La sbrisolona di Andrea Grignaffini