Salendo da Norcia verso la piana di Castelluccio, in quel piccolo angolo di Umbria che s’insinua nelle Marche, si ha l’impressione di entrare in un
altro mondo, un microcosmo contadino, dove il tempo sembra essersi fermato e l’uomo e la natura sono un tutt’uno. In questo universo sospeso tra i monti
e il cielo cresce da secoli un legume che qui è il simbolo di un patto tra l’uomo e la terra, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP. Originaria
dell’Asia Minore, la lenticchia è una pianta che ha sempre accompagnato la storia dell’umanità, tanto da essere menzionata nel Libro della Genesi. Anche
in Umbria la lenticchia può vantare una storia antichissima, sono infatti stati ritrovati dei semi di lenticchia nella zona di Castelluccio, in tombe
neolitiche risalenti al 3000 a.C., che dimostrano la sua coltivazione sin dalle origini della civiltà agricola umbra. La Lenticchia di Castelluccio di
Norcia IGP si riferisce al seme secco degli ecotipi locali della specie leguminosa Lens culinaris. I semi appaiono molto piccoli, appiattiti e
tondeggianti, dalla buccia fine e di colore variabile dal verde screziato al marroncino chiaro, con presenza anche di semi tigrati. La pianta della
lenticchia è una leguminosa dal ciclo annuale con un’altezza che va dai 20 ai 40 centimetri, dagli steli e rami glabri, i fiori sono piccoli e di colore
bianco con sfumature celeste, i baccelli contengono da uno a tre semi tondeggianti.