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Novembre 2024

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Settembre 2025

Vitae 46

Giugno 2025

Vitae 45

Il numero 26 di ViniPlus dell’Associazione Italiana Sommelier&nbsp;celebra l’evoluzione del vino rosé, con un focus sui territori lombardi come Franciacorta, Oltrepò Pavese e Valtènesi. Il rosé non è più un vino “minore”, ma un prodotto di identità e qualità, raccontato attraverso esperienze, territori e persone. Accanto all’approfondimento principale, la rivista affronta temi attuali come le nuove etichette nutrizionali, il cambiamento climatico e le nuove forme di comunicazione nel mondo del vino, come i podcast. Un numero ricco, che unisce passione, cultura e visione del futuro enologico lombardo.

EDITORIALE di Hosam Eldin Abou Eleyoun

EDITORIALE di Alessandro Franceschini

NEL PIATTO E NELLA VIGNA

SPECIALE - Un nuovo fermento rosa

MONDO VINO - A spasso per il mondo alla ricerca dei rosé

I VINCITORI DEL PREMIO ENOZIONI A MILANO 2024

APPROFONDIMENTO FRANCIA - Chinon e Bourgueil

TERRITORI ITALIANI - Il vino del Monte Bianco

DIVINNOSIOLA 2024

RI-GENERAZIONI - Selva Capuzza

VITA DA WINEMAKER - Massimo Azzolini

PRODOTTI DOP E IGP - Vallée d’Aoste Jambon de Bosses DOP

AUTOCTONI, CHE PASSIONE! - Il gaglioppo

BIRRE - Open Hub

DISTILLATI - Ora il whisky parla anche italiano

FORMAGGI - Etivaz AOP

OLIO - Immaginare un design oleario bello, funzionale, etico e sostenibile? Si può

L’ABBINAMENTO - La cucina argentina

IL PIATTO LOMBARDO - Il ris in cagnun e il riso alla pilota

LA LOMBARDIA E SUOI ARTIGIANI DEL GUSTO - Iginio Massari

DIRITTO DIVINO - I fatti e le opinioni

VINO E TECNOLOGIA - Vino & Podcast

SOMMELIER AL LAVORO

BLOC NOTES

Think pink Attraverso un’appassionata argomentazione che guarda alla storia quanto al futuro, Giulia e Luigi Cataldi Madonna rivendicano l’emancipazione del vino rosa “ ” non rosato, né tantomeno rosé … perché questo è il nome del suo colore di CÉLINE DISSARD LAROCHE Giulia e Luigi Cataldi Madonna © 2024 Topic223 pagineISBN 979 12 81608 02 325 euro IL VINO È ROSA Cambiare prospettiva, allestire scenari diversi e imbastire nuovi racconti: la missione di Giulia e Luigi Cataldi Madonna con sembra essere quella di offrirci un originale punto di vista, una trasmutazione della consolidata struttura della storia culturale e sociale del vino. Luigi, filosofo, e Giulia, enologa, sono padre e figlia, entrambi impegnati nell’azienda di famiglia Cataldi Madonna che inizia la attività nel 1920 con il barone Luigi Cataldi Madonna, quattro generazioni fa. Nel 1990 subentra il nipote Luigi che prosegue il progetto familiare nell’abruzzese zona viticola di Ofena, dove oggi insieme alla figlia Giulia si producono vini esclusivamente con vitigni autoctoni e tradizionali quali montepulciano, pecorino e trebbiano. Il vino è rosa Gli autori, attraverso una mole notevole di dati storici, artistici, scientifici ed enologici ci guidano in un progressivo e convincente percorso di emancipazione del “vino rosa”, superando i condizionamenti che lo hanno relegato a una posizione minore per restituirgli una collocazione primaria, da capostipite della produzione vinicola. La storia e il senso comune vengono ribaltati per ridare al “rosa” un ruolo importante, che Luigi e Giulia raccontano e rivendicano a partire dal nome che − ad evitare distorsioni e dissimulazioni − “ ”. Il “rosa” non è figlio di un Dio minore, anzi per secoli ha dominato per qualità e quantità, per storia e cultura nella produzione vinicola. Nel Medioevo il vino è rosa. Nel Rinascimento, nel Settecento il vino è rosa. “ ”, spiegano gli autori. Il vino rosso, cui oggi assegniamo superiorità e nobiltà, altro non è che un derivato ottocentesco del rosa. non è rosato, né tantomeno rosé ma semplicemente rosa perché questo è il nome del suo colore Per sette secoli e per tutti gli autori di cenacoli il colore del vino con cui Gesù inizia gli apostoli al mistero eucaristico è il rosa A cadere sotto l’appassionata argomentazione dei Cataldi Madonna sono i luoghi comuni e i conformismi ai quali ci siamo comodamente abituati. Il rosa non è un mix imbastardito di rosso e bianco ma, invece, è intimamente ibrido, ha una natura straordinariamente “bipolare”: può essere prodotto come se fosse un bianco, ma da uve rosse; oppure come se fosse un rosso, ma senza completare la fermentazione con le bucce… In conclusione, i Cataldi Madonna portano le loro speranze e la nostra attenzione verso il futuro: “ ” Una rivoluzione, o almeno un cambiamento, che il vino rosa può innescare proprio perché ha un volto doppio; come il dio Giano, per gli antichi protettore dell’uva e della semina, il rosa è bifronte, conosce il passato e guarda al futuro. il vino rosa grazie al suo canone libertario promette dinamismo e innovazione. La sua natura bipolare e la sua versatilità procedurale sono più adatte a rompere gli schemi (…) bere rosa potrebbe essere il segno di una nuova mentalità in formazione (…) noi crediamo che oggi il vino rosa abbia la possibilità di rivoluzionare ancora una volta il mondo del vino…

Scopri l’ascesa del vino rosé in Lombardia e i protagonisti dell’eccellenza enologica raccontati nel nuovo ViniPlus 26.

Think pink

Attraverso un’appassionata argomentazione che guarda alla storia quanto al futuro, Giulia e Luigi Cataldi Madonna rivendicano l’emancipazione del vino rosa “non rosato, né tantomeno rosé … perché questo è il nome del suo colore”

di CÉLINE DISSARD LAROCHE