IL RAGGIUNGIMENTO DELLA DENOMINAZIONE
Per l’ottenimento della Denominazione fu fondamentale il lavoro di Edi Avoyer, allora sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses, Ivo Collé e Bruno Fegatelli, che hanno permesso al “jambon” di avere una dignità. Il progetto partì a metà anni Novanta con una società costituita tra comune e produttori privati. In particolare Bruno Fegatelli, oggi titolare dell’unica azienda di produzione, la De Bosses, può essere considerato il padre della rinascita del Vallée d’Aoste Jambon de Bosses DOP; tra i suoi ultimi grandi progetti, la costruzione dello stabilimento di produzione, iniziata nel 2022 e che dovrebbe essere conclusa entro la fine di quest’anno.
Tra le numerose qualità che hanno permesso al Vallée d’Aoste Jambon de Bosses di ottenere la Denominazione di Origine Protetta nel 1996, troviamo da un lato l’ambiente con il particolare microclima di alta montagna, dall’altro la produzione artigianale e la tecnica tramandata nei secoli e alla quale la comunità è ancora profondamente legata. L’antico metodo di lavorazione mantiene inalterate le virtù di questo prosciutto crudo unico e raro, essendo la produzione limitatissima, meno di 3000 cosce all’anno.
Il Vallée d’Aoste Jambon de Bosses DOP è dunque molto più di un semplice prosciutto crudo. Rappresenta l’espressione raffinata di una cultura, il sapore di un’antica tradizione, il valore di un piccolo ma importante angolo della Valle d’Aosta, perché, come diceva il celebre poeta e pittore inglese William Blake: «Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono».