Sempre infine in Trentino Alto Adige sembra essere in dirittura d’arrivo con il suo primo whisky, secondo le rivelazioni del solitamente ben informato Whisky Club Italia, anche la distilleria di Pergolese mentre, dal Veneto, si è già fatto un nome il Segretario di Stato firmato da in quel di Schiavon, a due passi da Bassano del Grappa. Poli, famiglia di distillatori fin dal 1898, sul whisky aveva già cominciato a sognare e sperimentare da diversi anni, la prima distillazione è del 2013, dopo un viaggio in Scozia. Il suo Segretario di Stato − il nome è un omaggio al cardinale Pietro Parolin, anche lui di Schia von, segretario di Stato del Vaticano proprio dal 2013 - riposa gli ultimi due anni, dopo il blend, in botti che hanno contenuto Amarone. Questo è uno degli elementi caratteristici in alcuni novelli distillatori italiani di whisky, ovvero l’uso di botti ex vino per l’affinamento. Lo fa ad esempio anche il sardo che usa orzo locale e affina il “new make”, ovvero il distillato giovane appena uscito dall’alambicco, in botti di castagno centenarie che hanno contenuto precedentemente il prodotto principe dell’azienda, la Vernaccia di Oristano. E lo fa in Toscana il giovane il quale, insieme a fratello e sorella, dopo aver fatto conoscere la sua Winestillery con gin, vermouth, bitter e vodka ha annunciato il primo whisky alla fine dello scorso anno. Un whisky maturato in barrique che hanno contenuto i SuperTuscan che la sua famiglia, il padre è il celebre winemaker Stefano Chioccioli, produce nella zona del Chianti Classico; tra l’altro un whisky per il quale, merita di essere evidenziato, Chioccioli ha creato una piccola distilleria in pieno centro storico a Firenze. Se il legame con il vino o la vinaccia sembra legare diversi produttori, c’è anche chi è arrivato al whisky partendo dalla birra. Emblematico il caso di , distilleria nata da un birrificio della Brianza, il Railroad Brewing di Seregno. Il 2024 è l’anno anche del debutto del loro primo whisky, avendo iniziato a distillare nel 2021, ma nel frattempo si sono già fatti conoscere con i loro New Make originali e, recentemente, con tre release di “whisky non ancora whisky”, non avendo ancora compiuto i tre anni d’invecchiamento imposti dalla legge, ma interessanti per l’impiego di malti d’orzo differenti e legni d’affinamento diversi: malto Monaco e legno che ha contenuto un vino passito nel primo caso, malto affumicato e botti che hanno contenuto birra nel secondo e malto torbato e botti ex bourbon nel terzo. Come Strada Ferrata è nato con la birra anche , birrificio agricolo di Sassari che fin dall’inizio della sua avventura aveva messo nel “mirino” anche la possibilità di distillare il mosto di cereali, peraltro da loro coltivati. Pisoni Jacopo Poli Silvio Carta Enrico Chioccioli Altadonna Strada Ferrata Exmu Molti produttori provengono dal mondo della grappa, altri da quello vino o della birra. Una caratteristica di numerosi distillatori italiani di whisky è proprio l’affinamento in botti che hanno già ospitato particolari vini