Immaginare un design oleario bello, funzionale, etico e sostenibile? Si può

La bellezza della forma con cui vestire una bottiglia è importante, non soltanto per un fatto puramente estetico, ma anche ai fini della vendita

di LUIGI CARICATO
Design olio

Attrarre il cliente, soprattutto nel panorama odierno, sempre più inflazionato dai tanti oli in commercio, diventa un passo necessario da compiere. Lo stesso consumatore è attratto da qualcosa in grado di colpirlo pure sul piano emotivo. Si ripete un po’ quello che è accaduto con il vino a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta: la svolta è avvenuta con la qualità del prodotto ma anche con la qualità dell’abbigliaggio. Lo stesso processo che si è verificato con il vino si sta ora ripetendo con l’olio, con la differenza che l’olio parte da un prodotto diverso, più complesso e stereotipato. Svecchiare il modo di presentare l’olio extra vergine di oliva è giocoforza obbligatorio: serve anche a far percepire il giusto valore da assegnare a un alimento utilizzato per decenni dal canale distributivo quale prodotto civetta, a tutti gli effetti una commodity. Ecco allora, in questa logica, l’importanza di puntare sul design. Non a un design freddo, fondato solo sull’oggetto in sé, ma su qualcosa che sia bello, funzionale, etico e sostenibile nel medesimo tempo. Penso alla funzionalità del contenitore: riuscire ad aprire bene la bottiglia, senza particolari sforzi, versando l’olio attraverso un tappo che non faccia fuoriuscire nessuna goccia e da cui sia facile dosare anche la quantità necessaria; ammirare un’etichetta suggestiva che sia nel contempo “parlante” (un’operazione difficilissima, considerando che gli obblighi di legge rendono l’etichetta un campo minato).

Si scopre così che comunicare attraverso l’etichetta è davvero fondamentale. Faccio un esempio: alla undicesima edizione del contest di design “Forme dell’Olio” si è imposta all’attenzione l’etichetta dell’olio Bianchini, dove, per migliorare l’esperienza d’uso e garantirne la qualità, è stato inserito un bollino termovirante che segnala quando la temperatura oltrepassa i 20° C. Inoltre, sempre su questa scia virtuosa, è da segnalare il fatto che tra gli operatori oleari vi sia oggi una sensibilità di gran lunga differente rispetto al passato, per cui si sta puntando moltissimo anche sull’alta qualità della carta autoadesiva, con etichette antimacchia sempre intonse, scelte con gran cura, considerando che una bottiglia d’olio ha in media una durata di oltre 15 giorni nell’ambito del consumo domestico.