
BREGANZE DOC TORCOLATO
Maculan
Il Torcolato, veste ambrata del Breganze DOC da uve principalmente vespaiola, deve il suo nome al modo con cui, tradizionalmente, i grappoli in appassimento vengono attorcigliati – torcolati, in dialetto – a una coppia di spaghi e appesi alle travi di soffitte e granai. Dare del tu a questo vino è piuttosto facile, data la sua indole naturalmente comunicativa – all’occhio, al naso ma, soprattutto, all’assaggio – però, per entrarci davvero in confidenza, è passaggio obbligato fare conoscenza con chi, questo passito, ha contribuito a renderlo famoso in Italia e all’estero. Perché, se dei vini dolci di Breganze si hanno tracce sin dal 1610, e di Torcolato si parla esplicitamente da più di un secolo, è a una persona che si deve la concezione contemporanea di questo passito.
FAUSTO MACULAN, IL PIONIERE DEL MODERNO TORCOLATO
Nel 1973, fresco di diploma a Conegliano, Fausto Maculan entrò nell’azienda fondata nel 1947 dal padre Giovanni: «all’epoca», ricorda, «la nostra produzione di Torcolato era di circa 4000 litri annui, venduti perlopiù in calicetti nelle osterie e nei bar della piazza di Breganze». La fede che riponeva nel vino era tale che diede inizio a studi e ricerche che gli consentirono di migliorare la gestione dei vigneti, individuando le peculiarità proprie di ciascun areale circostante Breganze, e di cesellare la tecnica produttiva. «L’anno della svolta fu il 1977, quando passammo da una produzione artigianale di 300 bottiglie a dieci volte tanto, una dimensione all’epoca inimmaginabile per noi». Nel ricordo, Fausto Maculan ha ancora nitidi i bagliori di quel vino: «l’equilibrio tra zuccheri e acidità era perfetto e la fusione del frutto nelle spezie regale. Un’eleganza e una finezza mai raggiunte prima».
Da allora, Maculan e il Torcolato hanno camminato insieme, due bracci dello stesso candelabro a illuminare un calice fatto d’oro e impreziosito da profumi di miele, uva passa, cedro candito e nocciola, che al palato esalta il duetto tra freschezza e dolcezza.
di Giuseppe Vallone
VITIGNO
Principalmente vespaiola
VINIFICAZIONE
La vendemmia è manuale in cassette. L’appassimento in fruttaio per quattro mesi. Pressatura soffice delle uve e lenta fermentazione alcolica in locali condizionati termicamente
AFFINAMENTO
Un anno in barrique di rovere francese, per 1/3 nuove e per 2/3 di secondo passaggio
PREZZO MEDIO IN ENOTECA
45 Euro (bottiglia da 0,75 l)