UMBRIA IGTMUFFATO DELLA SALACastello della Sala,Marchesi Antinori UMBRIA IGT MUFFATO DELLA SALA Castello della Sala, Marchesi Antinori La Botrytis Cinerea è il più classico esempio di vox media in viticoltura. Per sviluppare la sua accezione positiva di muffa nobile deve contare sulla perfetta sintesi di fattori diversi e molteplici. Il territorio di Orvieto offre alla tipologia un ambiente ideale e vanta una tradizione secolare di muffati che nel corso della storia hanno saputo scalzare anche i grandi Sauternes, riferimento planetario per la categoria. Con le radici saldamente orvietane ma uno sguardo già rivolto a oltralpe, il Muffato della Sala esordisce nel 1987: un blend di grechetto, drupeggio e sauvignon blanc. Nel tempo, la base ampelografica evolve attingendo a varietà nordiche fino a raggiungere la formazione attuale, che ogni anno varia percentualmente in funzione di un obiettivo preciso: «Quello che ricerchiamo nel blend finale – precisa Massimiliano Pasquini, direttore agronomo ed enologo del Castello della Sala – è un equilibrio tra dolcezza, acidità e pastosità, per ottenere un vino sì dolce ma non stucchevole, che mantenga la bocca pulita e possa invitare a un nuovo bicchiere». La territorialità resta però il fattore cardine, saldamente affidata al grechetto di Orvieto «che è l’impronta digitale del nostro territorio». «Sauvignon e sémillon, molto adatte allo sviluppo della muffa nobile, danno eleganza. Il riesling apporta acidità e in un’annata molto calda, con una muffa che ha molto disidratato le uve e una concentrazione di zuccheri elevata, tendiamo ad aumentarne la presenza. In annate più fresche, con vini più esili, cresce la quota di grechetto, che dà pastosità e volume. In quelle che necessitano di maggiore apporto aromatico sale di qualche punto percentuale il traminer». Le vigne destinate al Muffato si trovano tutte attorno al Castello, nelle zone più umide del fondovalle, accanto al bosco, dove ubicazione e gestione del vigneto sono specificamente rivolte alla sua produzione. «È un vino dolce che si comporta a volte come un vino secco». La versatilità è la sua forza: crostate e paté di fegatini? Sì, ma anche pane e prosciutto, ostriche, spaghetti ai ricci di mare. Per gli appassionati, una rarità: il cofanetto – solo dalle eccezionali annate 2010 e 2019 – con le 5 varietà e il Muffato finale. A OGNI VARIETÀ IL PROPRIO RUOLO di Anita Croci Sauvignon blanc, sémillon, grechetto di Orvieto, riesling e traminer VITIGNI Diversi passaggi in vigna per la selezione delle uve botritizzate. Leggera pigiatura senza diraspatura. Fermentazione del mosto per 2/3 settimane VINIFICAZIONE In barrique per circa 6 mesi, poi in acciaio per ulteriori 2 anni AFFINAMENTO 36 Euro (bottiglia da 0,375 l) PREZZO MEDIO IN ENOTECA