SPECIALE VINI DOLCI

Non chiamateli solo "vini da dessert"

di ALESSANDRO FRANCESCHINI

Spesso relegati in un angolo delle carte dei vini, quasi fossero un’appendice secondaria, quelli che genericamente raggruppiamo all’interno del gruppo dei “vini dolci” – in realtà un universo davvero composito per stili, tecniche, provenienze e tradizioni spesso antichissime – rappresentano uno dei settori più affascinanti, e al tempo stesso probabilmente misconosciuti, del mondo del vino. I vini dolci, da nord a sud della Penisola, Lombardia inclusa, interpretano un pezzo importante della storia del vino italiano, grazie a un incredibile numero di varietà che si prestano a vendemmie tardive o appassimenti, tanto che è facile trovare in ogni regione un’offerta, spesso anche cospicua, da questo punto di vista. Nonostante questo, il mercato, ormai da tempo, non sembra premiare questa tipologia, tanto che diversi produttori di areali particolarmente legati a queste produzioni, stanno percorrendo strade differenti. I motivi della disaffezione? Molti. Non di rado, tra esperti e super appassionati, regna quasi una sorta di pregiudizio nei loro confronti, un atteggiamento spesso di sufficienza e superiorità, come se la dolcezza nel vino fosse qualcosa per palati poco evoluti, alle prime armi, pronti poi a spiccare il volo altrove, verso liquidi più esigenti e complessi. Eppure, la vera e propria esplosione di profumi e gusti che i nettari dolci sanno regalare dona una scossa ai nostri sensi che pochi altri vini sanno infondere, in grado di appagare per raffinatezza ed eleganza anche i palati più esigenti.
Il loro limite? Uno solo: essere definiti sempre e comunque come “vini da dessert”. Non che questo non sia vero, anzi. Nei corsi della nostra Associazione l’abbinamento tra preparazioni dolci e vini dolci è uno dei capisaldi che nessuno mette in discussione. Però, è un dato di fatto che la ghettizzazione del “fine pasto” sia sempre stata anche croce, oltre che una delizia, per una tipologia che invece, nelle versioni più equilibrate, sa esplorare anche occasioni di consumo differenti, se non sorprendenti. È uno degli aspetti che abbiamo indagato nel nostro speciale, insieme a tanti altri approfondimenti, per dare spazio a un universo che merita molta più attenzione di quella che ormai riceve.