Non solo dolce
Matteo Bellotto, brand ambassador del Consorzio Colli Orientali del Friuli, ci racconta l’attuale strategia per fronteggiare il rallentamento del mercato dei vini dolci, un trend sempre più evidente negli ultimi anni «Il Picolit è sempre stato una chicca da proporre a fine pasto, ma ormai è chiaro anche a tutti i produttori consorziati che lo sforzo comunicativo dei prossimi anni – su cui il Consorzio sta investendo molto – è quello di veicolare un messaggio che illustri la possibilità di abbinamenti, più audaci e insoliti, che rendono la sua bevibilità ancora più divertente».
Sul mercato, infatti, è sempre più frequente trovare interessanti vini realizzati con l’uva picolit vinificata secca, spesso insieme ad altri vitigni a bacca bianca. «Storicamente il picolit ha spesso fatto parte di blend – prosegue Bellotto –, e in futuro lo sarà ancora di più. Nella prossima sottozona dei Colli Orientali, di nome Savorgnano, è previsto un vino bianco secco composto con 80% di friulano e 20% di picolit. Puntiamo a realizzare un prodotto di eccellenza, simbolo della simbiosi tra vitigni autoctoni del territorio e ci auguriamo venga premiato dai mercati di nicchia, che sono quelli a cui maggiormente le nostre aziende puntano».
Nel frattempo, non mancano le iniziative che quotidianamente il Consorzio porta avanti per sostenere questo nobile vitigno. «Organizziamo degustazioni e cene specifiche a tema picolit dove la fragranza di questo vino si sposa perfettamente soprattutto con l’alta cucina, dando un valore aggiunto ai piatti. Nella nostra Tasting Academy, presso la sede del Consorzio, promuoviamo questa varietà al pubblico di appassionati e operatori del settore, facendola assaggiare regolarmente in diverse versioni», conclude Bellotto, che ci congeda con ottimi consigli e indicazioni.
Per le imminenti festività natalizie, una preziosa mezzina di picolit potrebbe essere un regalo ideale, sia da fare che da ricevere.