L’Ossolano DOP è prodotto da due caseifici cooperativi, che raccolgono e trasformano il latte proveniente da circa quaranta allevamenti, supportati da tre stagionatori. Il Consorzio di Tutela dell’Ossolano DOP ne delimita l’areale di produzione comprendendo un territorio attraversato da sette torrenti che danno origine alle valli Anzasca, Antrona, Divedro, Antigorio, Formazza, Isorno e Vigezzo, prima di confluire nel Toce, che solca la Val d’Ossola.
Il legame che unisce questo formaggio al suo territorio è forte e profondo, radicato in una cultura millenaria. Il nome stesso della Valle Formazza, una delle valli più storiche per la produzione di formaggio, è un richiamo alla tradizione casearia. Derivante dal latino “Valle Formatica”, che significa “Valle del Formaggio”, questa regione ne ha visto la produzione sin dall’anno Mille. Alla fine del XIX secolo, piccoli produttori locali iniziarono a unirsi in consorzi agrari per condividere tecniche di produzione innovative, segnando un passo importante verso la cooperazione e la qualità.
Le fiere del bestiame, eventi di rilevanza storica per la comunità dell’Ossola, si trasformavano in occasioni per celebrare non solo gli animali, ma anche il formaggio Ossolano. In queste kermesse, la razza bovina bruna locale riceveva particolare attenzione e anche il formaggio era al centro di mostre ed eventi conviviali, rappresentando un momento di aggregazione per tutti gli abitanti delle valli.
Il prodotto più apprezzato è il rarissimo Ossolano d’Alpe DOP, prodotto dal 1° giugno al 30 settembre, a quote superiori ai 1400 metri, dove le vacche pascolano libere e producono un latte di qualità, frutto di una dieta costituita per almeno il 90% di pascolo.
