Padova Qui il vino è un atto di fede. “Sorgono isolati come scogli dal mare” scrisse un viaggiatore inglese nel 1770, riferendosi ai circa cento rilievi di origine vulcanica, situati a ovest della città di Padova, che formano l’affascinante e integro paesaggio dei Colli Euganei. La maggior parte dei vigneti della DOC Colli Euganei si trova sui versanti collinari e nella fascia pedecollinare all’interno del Parco Regionale euganeo istituito nel 1968. Ogni colle possiede un profilo unico, con diverse composizioni dei suoli - dalle marne e argille, ai calcari, alle trachiti - e microclimi differenti, a carattere prevalentemente temperato mediterraneo. Accanto ai fi lari di viti crescono olivi, boschi di castagni, roveri e acacie e, nella zona più calda a sud, la macchia mediterranea. Si incontrano anche ville nobiliari, monasteri, castelli, piccoli borghi e cittadelle fortificate: una cornice storico-naturalistica unica per una viticoltura d’eccellenza in cui convivono varietà internazionali e autoctone. La perla della denominazione è sicuramente il Fior d’arancio DOCG, ottenuto dalla varietà moscato giallo. Prodotto in tre versioni: fermo (secco), spumante (dolce) e passito, off re particolare finezza gustativa e complessità aromatica. Giunte dalla Francia alla fine dell’Ottocento, le varietà bordolesi hanno trovato qui un habitat molto favorevole. Merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc, carmenère esprimono particolare eleganza in vini monovarietali o in blend, tutti prodotti anche in versione Riserva. Possiamo definire quello dei rossi euganei uno stile bordolese veneto di grande stoffa, con vini potenti, aggraziati e longevi. Altre varietà tradizionali a bacca nera del territorio sono il raboso Piave e alcune varietà minori di recente riscoperte, come la marzemina nera bastarda, la corbinella, la corbinona, la pataresca. Tra le varietà a bacca bianca, la garganega, la serprina (un biotipo di glera) e la pinella, queste ultime tradizionalmente vinificate in versione frizzante e spumante. A est dei Colli Euganei, ai margini della celebre zona termale padovana, la DOC Bagnoli comprende un’area di pianura di millenaria tradizione agricola, dove la produzione vinicola di qualità è centrata sul raboso piave, vitigno autoctono di antica tradizione veneta che qui prende il nome di friularo. Le vigne poggiano su terreni di origine sedimentaria-alluvionale, ricchi di limo e sostanza organica e la vicinanza dei Colli Euganei garantisce una buona e costante ventilazione. Un’acidità spiccata e una forte tannicità sono le caratteristiche principali del Friularo DOCG, vino di grande temperamento, ideale per lunghi affinamenti. Il dolce profilo dei Colli Euganei