Il recipiente più utilizzato per vini di qualità è la bottiglia di vetro. Il vetro è un materiale inerte che non influenza le caratteristiche del vino. Soprattutto per vini quotidiani e di pronta beva è frequente l’utilizzo di altri contenitori, come bric o bag-in-box. Questi ultimi sono sacchi di plastica da 3-5-10 litri confezionati in scatole di cartone. Sempre più frequente è anche l’utilizzo di latte e lattine, in particolare per vini frizzanti e in determinati mercati. Questi contenitori alternativi garantiscono l’assenza del difetto di “odore di tappo”.
Di sughero, silicone o altro materiale, il tappo è di solito protetto con diversi tipi di capsule: in plastica termoretraibile, stagno o alluminio; queste ultime due soluzioni sono di solito utilizzate per vini di pregio, visto il maggior costo e la durata nel tempo. La funzione delle capsule è in gran parte estetica, ma serve anche a proteggere il tappo da agenti esterni. Oltre alla capsula, già in passato utilizzata per ricoprire i tappi nei grandi formati, vi sono la cera o la gommalacca, che donano un aspetto pregiato alla bottiglia.
La bottiglia
La bottiglia, recipiente di vetro di diversi colori, forme e spessori, è il contenitore principe per la commercializzazione del vino. La vita evolutiva del vino non finisce con l’imbottigliamento, ma continua, tanto che per alcuni disciplinari di produzione è obbligatorio un determinato periodo di affinamento in bottiglia al fine di raggiungere le caratteristiche organolettiche prefissate.
Prima dell’utilizzo sistematico del vetro il vino è stato conservato per secoli in recipienti di materiali diversi come anfore di terracotta e vasi di ceramica, botti, otri di pelle e cuoio, di solito di dimensioni superiori all’attuale bottiglia. La vendita al dettaglio era infatti compito degli osti, che nelle taverne vendevano vino sfuso in piccole brocche, caraffe e bicchieri spillandolo direttamente da botti o grandi anfore.
Dal Settecento in poi, il vino inizia a essere commercializzato in bottiglie. La possibilità di vendere il vino al dettaglio in quel periodo divenne sempre più allettante, orientando i produttori verso la bottiglia di vetro, le cui caratteristiche soddisfacevano le nuove esigenze di vendita e trasporto. Le prime bottiglie prodotte in Francia in vetro soffiato erano basse e di forma panciuta. Da quella forma ebbero origine tutte le attuali tipologie.