I vantaggi dell’innesto fatto al tavolo sono legati alla precisione dei tagli e alla conseguente precisa unione dei tessuti delle due parti e alla possibilità di eliminare le piante non sane dal punto di vista vascolare durante la radicazione in vivaio; quello in campo, invece, soprattutto se effettuato in inverno, presenta un rischio più elevato di non attecchire bene, a causa dell’imperfezione del taglio manuale, ma offre un più rapido sviluppo della pianta, senza crisi di trapianto, poiché viene effettuato su un portainnesto già ben radicato.


IL CICLO DELLA VITE
Effettuato l’impianto del vigneto, la vite comincia a crescere e segue un suo ciclo vitale, che dopo qualche anno la porterà a produrre in modo costante per decenni, per poi andare incontro a un lento ma inesorabile periodo di vecchiaia, in cui non potrà più garantire quantità adeguate, con conseguente necessità di rinnovo del vigneto.
Oltre a questo, ogni anno la vite segue un ciclo annuale (fasi fenologiche) che coinvolge sia i fenomeni vegetativi sia quelli più strettamente legati alla produzione dell’uva.
Il ciclo vitale del vigneto coinvolge e condiziona la quantità e la qualità dell’uva prodotta nelle diverse epoche della sua esistenza.