Il Madeira
Il vigneto di Madeira è molto parcellizzato e, proprio per questo, i frutti delle splendide vigne terrazzate che caratterizzano il suggestivo paesaggio dell’isola vengono raccolti e vinificati soltanto da 7 aziende di grandi dimensioni. Le vigne insistono sulle coste dell’isola vulcanica, esposte al sole e alle brezze oceaniche, e i suoli sono ricchissimi di sali minerali, ferro e fosforo, che contribuiscono alla struttura del vino. Secondo tradizione, l’uva viene raccolta a mano dalla metà di agosto fino a novembre, dal momento che le viti collocate sul livello del mare producono grappoli che maturano presto, mentre quelle situate ad altimetrie superiori tendono a ritardare il momento della maturazione.
La personalità inconfondibile delle uve è senz’altro figlia del terroir, che si esprime con potenza e riporta a una storia di oltre 500 anni, fin dalla prima colonizzazione dell’isola da parte dei portoghesi. La fermentazione, da sempre, avviene spontaneamente e ogni produttore, in funzione delle varietà di uva lavorate, procede in modo diverso. La fortificazione viene effettuata utilizzando distillato con un titolo alcolometrico del 96% per arrivare a un volume finale del vino compreso tra 18 e 20% vol. Il profilo aromatico unico e inimitabile del Madeira può essere attribuito a una scoperta accidentale: nel Diciottesimo secolo dall’isola partì una spedizione di vino addizionato di brandy destinato all’America che, durante il lunghissimo viaggio attraverso i tropici, fu esposto a temperature molto alte e andò incontro a un’ossidazione prolungata che lo trasformò in modo stupefacente, facendo sviluppare profumi e sapori caramellizzati molto piacevoli.
Il risultato di questa scoperta fortuita piacque così tanto ai consumatori che tuttora il Madeira viene prodotto utilizzando tecniche simili: il metodo canteiro deve il nome alle travi di legno sulle quali poggiano le botti in cui il vino viene invecchiato per un minimo di 2 anni. Esse vengono collocate in stanze riscaldate, spesso si tratta di soffitte dove le fluttuazioni termiche sono più accentuate, oppure direttamente all’esterno, esposte al sole. I vini ottenuti attraverso il canteiro sono considerati i più pregiati, dal momento che la caramellizzazione e l’ossidazione desiderate si ottengono con lentezza, con un processo che può durare decenni.
L’estufagem, invece, è un metodo d’invecchiamento secondo il quale surriscaldamento e ossidazione vengono forzati disponendo le botti di vino fortificato in stanze sature di vapore in cui umidità e temperature elevate (45-50 °C) vengono alternate al raffreddamento, in cicli che si ripetono per 3 mesi, a simulare quanto accadeva durante le traversate oceaniche, riducendo tuttavia i tempi di lavorazione.