I FATTORI AMBIENTALI
Il suolo
Agli inizi del Permiano, circa 300 milioni d’anni fa, l’area corrispondente all’Italia era ancora inglobata nella Pangea, ma alcuni eventi risalenti a quel periodo, come l’orogenesi ercinica del periodo Carbonifero, sono visibili anche oggi in Sardegna, Calabria, parte della Sicilia e alcuni settori delle Alpi Carniche. A circa 280 milioni di anni fa risale invece il “supervulcano fossile” ritrovato nei primi anni 2000 nel Nord Piemonte, le cui rocce hanno originato i suoli acidi e subacidi di quell’area.
Il materiale di erosione delle antiche catene montuose della Pangea, depositandosi sui fondali marini, ha dato origine alle rocce sedimentarie, che in Italia hanno cominciato ad affiorare con l’orogenesi alpina, iniziata 50-60 milioni di anni fa. Su questi depositi antichi, si sono via via accumulati i sedimenti derivati dall’erosione delle Alpi e degli Appennini in formazione, che sollevandosi hanno poi formato i sistemi collinari del Nord e del Centro, su cui si è sviluppata una parte importante della viticoltura di qualità italiana. Le rocce più importanti in quest’ambito sono le marne calcaree, le arenarie e i depositi evaporitici di carbonati (calcare e gesso), che hanno cominciato a emergere in un periodo che va da 25 a 7 milioni d’anni fa.
Tra i fenomeni collegati all’orogenesi alpina c’è anche la forte attività vulcanica, ancora presente nelle regioni meridionali, ma che ha caratterizzato gran parte della penisola e i cui prodotti, accumulandosi e trasformandosi, hanno dato origine a rocce come tufi, porfidi, graniti e basalti, da cui derivano molti suoli dell’Italia centrale e meridionale, su cui la vite si è adattata molto bene.
Come si è visto nelle pagine dedicate alla viticoltura, la composizione e la struttura dei suoli italiani sono molto varie e diversificate, ma nella maggior parte dei casi adatte per la coltivazione di Vitis vinifera, che proprio su questi suoli si è evoluta. Non dimentichiamo, infatti, che proprio questa grande variabilità è una delle cause di selezione naturale dell’elevato numero di varietà che nel tempo si sono differenziate da questa specie.