Bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione di un mosto di cereali maltati e aromatizzato con luppolo, la birra è, insieme al pane e al vino, uno dei primi alimenti elaborati dall’uomo. Secondo alcuni linguisti, il nome deriva dalla diffusa radice indoeuropea **bh(e)reu-, bher-, che significa “agitarsi violentemente, ribollire”, e rimanda alla cottura del mosto e alla fermentazione; secondo altri, il nome deriverebbe invece dal latino bibere ovvero “bere”, da cui “bevanda”.
A oggi, le tracce più antiche della presenza di una birra primordiale risalgono a circa 13.000 anni fa, grazie ai resti portati alla luce ad Haifa, in Israele. Ma al di là dei singoli ritrovamenti che si scoprono via via, l’areale della Mesopotamia è da sempre considerato culla delle più importanti tracce documentate di produzione brassicola. Una prima bozza di ricetta per produrre birra risale al 3000 a.C. e il procedimento ha molto in comune con le attuali tecniche produttive, anche se le conoscenze di oggi sono assai maggiori e, con l’ausilio tecnologico, si è giunti a impianti molto avanzati in grado di rispettare questo delicatissimo prodotto. Potrebbe però essere sconvolgente immaginare che non si trattasse all’epoca di una birra bionda, bensì ambrata o brown (la colorazione pale è stata raggiunta solo dopo le innovazioni della rivoluzione industriale, quindi in tempi molto recenti), e non si utilizzasse il luppolo, entrato pian piano nell’uso comune soltanto dopo l’anno 1000, con le prime sperimentazioni realizzate a Brema.
I Sumeri in Mesopotamia, quindi, probabilmente furono tra i primi a elaborare l’arte di produrre una bevanda alcolica che chiameremo birra. Tra storia e leggenda, facciamo la conoscenza della prima protobirra chiamata Se-bar-bi-sag, letteralmente “bevanda che fa veder chiaro”, in grado di donare buonumore ed energia. Sono molti i documenti che confermano l’importanza della birra a quell’epoca.