GLI STILI DELLA BIRRA

Per chi ama questa bevanda, molto più interessante della classificazione legale è quella che si basa sulle principali tipologie tecnologiche e merceologiche, definite stili birrari.
Secondo il tipo di fermentazione, le birre possono essere classificate in quelle a fermentazione spontanea, alta e bassa.
Le birre a bassa fermentazione, dette genericamente Lager, sono le più diffuse nel mercato mondiale, benché ne esistano meno tipologie. Le birre ad alta fermentazione, dette genericamente Ale, rappresentano meno del 10% della produzione mondiale, ma in Belgio e in Gran Bretagna rappresentano oltre il 50% dei consumi. In genere le prime richiedono almeno 5-6 settimane di maturazione, mentre per le seconde questa si riduce a circa 15 giorni (ma si tratta di una generalizzazione).
Oltre a queste, delle quali si sono già indicate le differenze tecnologiche, le birre a fermentazione spontanea sono prodotte per tradizione in Belgio. Tra le tipologie principali troviamo le Lambic e le Gueuze, che rappresentano solo l'1% del mercato e sono consumate di solito a Bruxelles e nella valle della Senne. In queste birre, il mosto è esposto all'aria per una notte per favorire l'inoculo naturale rappresentato da diversi lieviti e batteri, che danno gusti forti e aciduli. La fermentazione avviene in piccole o grandi botti e può durare fino a 2 anni. Si tratta di equilibri fermentativi molto precari, motivo per cui replicare questi processi è abilità di non poco conto.