L'entrata in Gerusalemme dei Crociati consentì al mondo occidentale di accaparrarsi di parte del sapere sviluppato dagli Arabi. Fu così che trattati di matematica, fisica e alchimia raggiunsero la prima vera istituzione medica universitaria del mondo occidentale: la Scuola Salernitana. Il primo orto sperimentale, qui avviato, permise di studiare l'arte della macerazione e della distillazione delle erbe medicamentose. Fu Arnaldo da Villanova (1240-1312/13) che studiò la possibilità di elaborare medicamenti partendo dal vino e si occupò anche della sua fortificazione e, di conseguenza, di una metodologia di conservazione che impedisse l'acescenza e il proliferare delle muffe.
Esistono anche ipotesi sul "viaggio" dell'alambicco e dell'arte che lo accompagna. Alcune tesi vorrebbero situare la presenza di quest'oggetto in Irlanda, già dal V secolo d.C., portato da colui che poi diventò san Patrizio, come cimelio di un pellegrinaggio in Terra Santa. Da qui sarebbe iniziata la produzione di acquavite, già citata già ai tempi dell'invasione dell'Irlanda da parte delle truppe anglo-normanne (1172). Sembra che, in occasione della liberazione di Toledo, già capitale del regno musulmano d'Occidente, da parte degli spagnoli, tra le mura della fortezza liberata fossero rinvenuti gli alambicchi.
Sempre nel Medioevo si registrò un significativo miglioramento della tecnica di distillazione, facendo in modo che essa passasse da una dimensione curativa a una quasi mistica, finalizzata alla ricerca della "quintessenza", ossia lo "spirito puro". Il concetto di "quinta essenza" si affermò tra il XIV e il XV secolo, quando l'alcol veniva considerato il quinto elemento vitale della terra insieme ad acqua, aria, terra e fuoco.
Poiché la distillazione era un processo che permetteva la concentrazione di elementi essenziali di qualsiasi sostanza, e dunque l'estrazione delle virtù assolute, nel mondo della distillazione il termine "spirito" cominciò a essere utilizzato proprio riferendosi all'elemento estratto concentrato nel liquido infiammabile. I risultati della distillazione erano considerati così attivi e potenti da essere ritenuti capaci di dare nuova vita a tutto quanto era vecchio. Non è un caso che vigesse l'abitudine di somministrare alcol alle persone in fin di vita per poterle rinvigorire al fine di far loro redigere il testamento.