Tanto maggiore era la capacità d'incendiarsi, più elevata era la concentrazione in alcol, visto che l'acqua solubilizza il nitrato di potassio riducendone la capacità di bruciare. Ecco che, nelle rare occasioni nelle quali si parla o si legge di full proof, ci si trova di fronte a un distillato che non ha subito la riduzione di alcol. L'alcolometro funziona per differenza di peso tra l'acqua e l'alcol e le misurazioni dovrebbero essere realizzate a una temperatura di 15 °C. In caso di temperatura diversa, una tabella aiuterà a leggerne il dato corretto.
La refrigerazione
Tenendo ben conto che per far congelare un prodotto contenente alcol si deve arrivare a una temperatura negativa superiore al quantitativo percentuale di alcol in esso contenuto, per stabilizzare un distillato lo si può raffreddare fino a –20 °C, ottenendo la condensazione di quelle sostanze che potrebbero renderlo non perfettamente luminoso. Una successiva filtrazione, che può essere effettuata con diverse strategie, ne permette poi la facile rimozione.
Il completamento
Le leggi consentono che, prima di essere messo in commercio, un distillato possa essere corretto attraverso l'aggiunta di zucchero, al fine di dare quella morbidezza e solida componente aromatica che altrimenti non avrebbe. Per la correzione del colore è invece consentito l'uso di caramello o zucchero bruciato. In questo caso, oltre all'influenza sul colore, che potrebbe far apparire più evoluti alcuni distillati invece giovani, potrebbe esserci anche un'influenza sul gusto e sull'armonia complessiva.