Altra riflessione, che dovrebbe nascere spontanea, è che il presupposto per la distillazione è la presenza di un fermentato. Tali sono le vinacce di uve risultanti dalla vinificazione in rosso che, essendo rimaste in contatto con la loro parte liquida durante la macerazione fermentativa, possono a tutti gli effetti essere considerate fermentate e, quindi, contenenti alcol. La medesima cosa potrebbe affermarsi per l'aggiunta delle fecce, anch'esse facenti parte del vino e, di conseguenza, fermentate.
Se invece provengono da una vinificazione in bianco, e cioè in assenza di parti solide del grappolo, le vinacce non hanno subito un processo di fermentazione, essendo state spremute e separate ben prima della fase fermentativa. Per poterle quindi avviare alla distillazione è necessario sviluppare una fermentazione attraverso l'aggiunta di lieviti scelti e selezionati.

Le vinacce da destinare alla distillazione possono di conseguenza suddividersi in:

  • vergini: derivate dalla spremitura degli acini per la vinificazione in bianco. Dopo la prima conservazione, devono essere avviate quanto prima alla fermentazione. Hanno la capacità di mantenere integri molti aromi varietali e sono quindi molto utilizzate per la realizzazione di grappe monovitigno. Di contro, si avrà una quantità di alcol molto bassa, per il fatto che la maggior parte degli zuccheri dell'uva è contenuta nella polpa e quindi ben poca sarà la sostanza da trasformare a cura dei lieviti deputati allo scopo;
  • semifermentate o semivergini: prelevate mentre il processo di fermentazione è in parte avviato, come nel caso delle vinificazioni in rosato, anche se sono rare, considerando la scarsa quantità di vini rosati prodotti in Italia realizzati attraverso una breve permanenza dei mosti a contatto con le bucce durante la prima fase della fermentazione;
  • fermentate: raccolte dopo il completamento della fermentazione e della successiva spremitura. È questo il caso delle vinificazioni in rosso, dove la componente solida dell'acino e a volte anche del raspo rimane a contatto con il mosto fino a che esso diventa vino. Nessuna corrispondenza della vinificazione in rosso con il colore delle bacche dell'uva utilizzata, poiché questa può essere attuata anche per vitigni a bacca bianca (es. Orange Wine e simili).