Il whisky o whiskey è il prodotto della distillazione di un fermentato ottenuto da mosto di cereali maltati, con presenza o meno di altri chicchi di cereali, anche non maltati, che sia stato:

  • saccarificato, con o senza aggiunta di altri enzimi naturali e fermentato per azione di lieviti;
  • sottoposto a una o più distillazioni a meno di 94,8% di alcol, cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime utilizzate;
  • abbia subito un invecchiamento del distillato finale di almeno 3 anni in fusti di legno di capacità inferiore ai 700 litri.

Ai termini whisky o whiskey può essere aggiunta la dizione single malt se sono stati distillati in un'unica distilleria e ottenuti soltanto da fermentati di orzo trasformato in malto.
Nella produzione del whisky e del whiskey è vietata l'edulcorazione ed è consentita solo aggiunta di acqua e caramello semplice (150A) per la correzione del colore nel valore massimo di 2 gr/l.
Ben pochi dati pongono subito dinanzi alla maestosità di un prodotto di grande e globale interesse. Per apprezzarne le straordinarie potenzialità, la delicatezza, la capacità di essere considerato un aperitivo e anche di essere abbinato a tavola con alimenti, bisogna conoscerne le molteplici espressioni.
La differente denominazione, whisky e whiskey, va spiegata. Oggi con la dizione whiskey individuiamo i prodotti di Irlanda e Stati Uniti, mentre con whisky tutte le altre aree di produzione del mondo. Non è soltanto questione di provenienza, ma ben diverse sono le materie prime utilizzate e le procedure operative di realizzazione del pregiato distillato.
Nella diatriba per la paternità della preziosa distillazione non è dato esprimersi; sta di fatto che i primi cenni su una bevanda usata a scopi medicamentosi, una sorta di brandy irlandese, compaiono nei manoscritti dei missionari di san Patrizio (385-461 d.C.) i quali, nel 432 d.C. riportavano la dizione gaelica di uisce (o uisge) beata (acqua vitae).
All'inizio del XII secolo, l'Irlanda fu invasa dal re Enrico II d'Inghilterra. Dalle parole gaeliche uisce beata, impronunciabili dagli inglesi, iniziò un processo di cambiamento della parola uisce in fuisce, poi uiskie e infine whisky.
Secondo gli irlandesi, all'origine di tutto ci sarebbe san Patrizio. Di origini scozzesi, quando aveva 16 anni sarebbe stato rapito proprio dagli irlandesi e venduto come schiavo. In Irlanda avrebbe imparato la lingua e la cultura gaelica e avrebbe maturato la conversione al Cristianesimo. Divenuto cardinale, in Gallia, per mano di san Germano di Auxerre, nel 432 venne inviato da papa Celestino I a evangelizzare proprio l'Irlanda.