Il prodotto di base che in genere si ottiene dalla fermentazione dei malti e degli altri cereali ammessi presenta un contenuto in alcol abbastanza basso, tra il 5 e l'8%, quindi al di sotto del limite ammesso del 10% come previsto dal disciplinare. Nei casi previsti, come per i single malt, la distillazione avviene nei classici pot still, alambicchi di rame a forma a cipolla e altezza del capitello che varia da distilleria in distilleria per le diverse espressioni donate al distillato in funzione dell'altezza dell'elmo o capitello stesso. Nella doppia distillazione abbiamo un primo passaggio in alambicchi più grandi e larghi chiamati wash still, che producono un liquido con circa il 20-24% di alcol chiamato Low Wine che passerà alla fase successiva in alambicchi, sempre in rame, più piccoli, chiamati anche spirit still. Diverse scuole di pensiero portano a operare un primo taglio di teste e di code già nella prima distillazione, mentre di solito la vera fase capace di caratterizzare il futuro risultato è proprio la seconda distillazione. Un alambicco in rame può essere usato anche 20 o 30 anni e in alcuni casi i distillatori sono così gelosi della forma e della storia dei loro alambicchi che nelle sostituzioni vengono riprodotti fedelmente quelli usati in passato, a volte anche nelle imperfezioni e difetti creatisi nel tempo, come bozze, protuberanze e rigature.
Nel caso dei blended, la cui misura massima in alcol è del 94,8%, si opera attraverso la distillazione continua in alambicchi a colonna in acciaio.
Irish Whiskey
Al di là della discussa primogenitura storica tra Scotch e Irish, occorre concentrare l'attenzione sulle differenze tra i due distillati. Intanto la materia prima. Per l'Irish Whiskey non è obbligatorio l'uso del malto d'orzo, ma possono essere utilizzati orzi sia maltati sia non, oltre a grano, avena, segale e mais. Nei casi in cui si usi avena, questa non è macinata, nella maggior parte dei casi è soltanto schiacciata. Quanto di solido rimane dopo l'ammostamento è addirittura usato come una sorta di filtro nel fondo del contenitore per farvi passare il mosto e arricchirlo con aromi appartenenti al cereale.
Ancor più significativa è la distillazione. Molto diffusa, nella realizzazione dell'Irish Whiskey, è la tripla distillazione, soprattutto negli anni passati, mentre è quasi del tutto assente in Scozia. Se la distillazione è una raffinazione del fermentato tendente alla concentrazione dell'alcol, che dal 5-8% è capace di raggiungere anche il 90% e oltre, immaginiamo come la tripla distillazione possa essere operazione meticolosa e attenta, capace di trarre l'essenza dalla materia di origine.