I fattori climatici: la latitudine

La V. vinifera è una pianta che si è evoluta lungo le coste del Mediterraneo ed è quindi piuttosto esigente nei confronti delle condizioni climatiche: teme il freddo eccessivo durante l’inverno e le gelate tardive in primavera, ma anche il caldo eccessivo, come si è visto, interferendo sugli equilibri fisiologici della pianta, può far abbassare la qualità finale del prodotto.
Per quanto riguarda il freddo invernale, la V. vinifera resiste bene fino a –18 °C (alcune varietà selezionate nelle zone caucasiche e in Turchia, anche fino a –20 °C), mentre per quanto riguarda le gelate primaverili la sua resistenza varia in funzione dello stadio vegetativo. La resistenza arriva fino a –10 °C nello stadio di gemma cotonosa, per
poi scendere rapidamente a –2 °C a germogliamento avviato, con 1-2 foglie aperte.
Quando i germogli hanno 3-4 foglie aperte e sono lunghi 20-30 cm, com’è successo nel 2017 e nel 2021, con temperature al di sotto di –2,5 °C oltre il 90% dei germogli viene danneggiato.
Nel nostro emisfero, quello boreale, la fascia territoriale nella quale la vite si sviluppa al meglio è compresa tra il 30° e il 50° parallelo di latitudine. Sulla tipologia climatica influiscono in modo importante le grandi correnti marine e atmosferiche, che possono spostare i confini delle aree viticole, per cui è più corretto dire che la viticoltura di qualità si pratica tra le aree con una temperatura media annua di 10 °C (Champagne, Rheingau) e quelle con una temperatura media di 20 °C (Sicilia, penisola iberica meridionale, California). Nell’ultimo millennio, in Europa, la viticoltura si è sviluppata soprattutto a cavallo del 45° parallelo, ma ora, a causa dei cambiamenti climatici in corso, alcune zone meridionali stanno diventando troppo calde, mentre quelle più settentrionali, come l’Inghilterra del Sud, stanno cominciando a fornire risultati interessanti.
Nell’emisfero australe le zone migliori si distribuiscono invece nella fascia compresa tra il 25°-40° parallelo, perché più a sud c’è soltanto la Patagonia, mentre ci si avvicina di più all’equatore, salendo lungo i fianchi della catena andina.
In Europa, a seconda della latitudine e quindi delle diverse condizioni climatiche, il territorio comunitario è stato suddiviso in zone viticole. La zona viticola A comprende le aree più fresche, fino al Regno Unito e alla Danimarca. La zona viticola B comprende gran parte dell’Europa centrale, come la Francia centro-settentrionale, parte della Germania e l’area viticola austriaca. L’Italia si trova nella zona viticola C, che comprende anche la Francia meridionale, la Spagna e tutta l’Europa viticola mediterranea.