I LIQUORI

L'origine di questa categoria di prodotti ha anch'essa radici molto lontane nel tempo e lo scopo della ricerca che ha dato loro origine e sviluppo non era voluttuario, ma finalizzato alla cura delle persone.
Il percorso di scoperte e sviluppi della liquoristica ha interessato scienziati e studiosi di epoche remote e ha marciato di pari passo con le scienze alchemiche, votate in primis alla cura delle malattie intestinali e alla protezione da malattie infettive e non. Si estraevano sostanze da piante e fiori per dare beneficio al corpo e ai suoi apparati, cosa che – sotto alcuni aspetti – continua a farsi nell'epoca contemporanea.
Le prime estrazioni finalizzate all'ottenimento di profumi ed essenze da fiori, erbe e miele risalgono al mondo arabo e sono datate intorno al 700 d.C.
La Scuola Salernitana fu il luogo dove le culture arabe ed ebraiche si fusero con le tradizioni greco-latine dando avvio alla storia della medicina moderna. Fu proprio qui che le scienze alchemiche trovarono sviluppo e molti trattati cominciarono a fissare le arti della distillazione e la creazione di infusi medicamentosi che trovavano nell'alcool la possibilità di estrazione delle essenze. Arnaldo da Villanova, medico alchimista e docente, ricavò un infuso di erbe e alcol per curare papa Bonifacio VIII nel corso del primo giubileo, quello del 1300, e da quel momento s'iniziò a codificare ricette e far nascere nuovi studi in merito.
Lo studio di erbe e spezie ebbe un grande sviluppo durante il Medioevo, in particolare nei monasteri. La scoperta delle Americhe, poi, diede ulteriori spunti grazie all'ampliamento della disponibilità di spezie e aromi fino a quel momento sconosciuti.
Fu nei primi decenni del Settecento, in Francia, grazie all'opera del frate certosino Jérôme Maubec, che nacque un liquore amaro destinato a diventare una bevanda voluttuaria: fu la Chartreuse Verte che indirizzò l'arte liquoristica verso consumi più comuni e familiari.