In generale, il calcare è quindi un componente importante per la qualità dei vini, ma si possono ottenere grandi vini anche da terreni che ne sono quasi del tutto privi, come i terreni silicei del Nord Piemonte, derivati da porfidi e graniti, in quelli delle zone vulcaniche (Etna) o sulle argille silicee o sulla silice dei grandi cru di Sancerre.
Sono terreni tendenzialmente silicei anche quelli delle vallate delle Alpi e di altre catene montuose, che si sono formati dalla degradazione di rocce metamorfiche come scisti, micascisti e gneiss, come in Alsazia o nella zona di Carema e Donnas e in molti grandi vigneti del Reno e della Mosella.
Un’altra componente fondamentale del terreno è la sostanza organica, la cui presenza è fondamentale perché le sue grandi molecole (colloidi), insieme a quelle dell’argilla, determinano la capacità di scambio di elementi minerali tra il terreno e le radici. La presenza di una buona dose di sostanza organica (2-3%) è inoltre importante perché rappresenta il substrato per lo sviluppo della microflora del suolo, che ha un ruolo fondamentale nella salute complessiva del vigneto, perché compete con lo sviluppo di funghi e batteri patogeni e induce nelle piante una forma particolare di resistenza alle malattie.