Per quanto riguarda i vini rossi, il caraffamento aiuta ad ammorbidirne alcuni caratteri, in quanto la temperatura della caraffa, di qualche grado superiore a quella del vino conservato in cantina, spingendolo a scaldarsi leggermente, ne mitiga l'effetto tannico.

Gli errori comuni del servizio e i falsi miti

Ogni bottiglia di vino merita uno specifico tipo di servizio, basato sull'esperienza del sommelier o dell'appassionato. In mancanza di specifiche informazioni, in netta controtendenza con la locuzione latina melius abundare quam deficere, bisognerebbe limitare gli interventi che potrebbero peggiorarne la performance al momento della degustazione. Molte delle regole raccontate da presunti conoscitori sono solo leggende popolari.
Il principale luogo comune è relativo alle temperature di servizio: in moltissimi casi viene suggerito di servire i vini rossi a temperatura ambiente. Nulla di più sbagliato, innanzitutto perché la temperatura di ogni ambiente, in funzione del clima del luogo e del variare delle stagioni, può essere soggetta a notevoli fluttuazioni; poi nessun luogo in cui si degusta un vino per il piacere di assaporarne tutte le caratteristiche può considerarsi fresco a sufficienza per rimanere entro i 18 °C, temperatura che, come suggerito nelle pagine successive, dev'essere considerata la massima auspicabile per i vini più importanti e complessi. Che sia a casa o al ristorante, d'inverno o in estate, le temperature percepite da chi degusta un vino variano tra i 20 e i 30 °C, molto al di sopra di quanto un vino richieda.
C'è chi dice di stappare in anticipo la bottiglia, arrivando addirittura a quantificare mezz'ora per ogni anno di evoluzione del vino. Ma aprire le bottiglie con largo anticipo non ha molto senso, lo scambio gassoso è in pratica inesistente, essendo molto ridotto il diametro del disco di contatto del vino nel collo della bottiglia con l'ossigeno sovrastante.
Il miglior comportamento è la calma: una bottiglia di un certo pregio e con un po' di anni di evoluzione può essere presa dalla cantina all'occorrenza, stappata con attenzione e assaggiata; il vino rivelerà le sue caratteristiche e si potrà capire che, proponendo delicati aromi maturi e accarezzando il palato, non occorrerà aggiungere altro al servizio di quella bottiglia, se non versarla con cura, con delicatezza, in bicchieri non troppo ampi. Se al contrario il vino fatica a rivelare profumi, al palato dimostra ancora acidità e tannini vigorosi, si potrà scegliere un calice più ampio, decantare se presenterà sedimenti oppure caraffare, permettendogli di mostrarsi al meglio.