IL VINO

La storia del vino è lunga e complessa. Stabilire con certezza l’origine del vino e dell’enologia è molto difficile, tuttavia questa bevanda e la sua storia sono strettamente legate all’uomo. Il successo del vino e la sua diffusione nel mondo sono dovuti alle caratteristiche dell’uva, i cui grappoli sono composti da bacche ricche di succo, con un elevato contenuto di zuccheri e acidi organici. La buccia, sottile ma resistente, contiene molti aromi e polifenoli, che vengono rilasciati nel vino durante la macerazione. Queste caratteristiche hanno fatto sì che le bevande fermentate ottenute dall’uva diventassero prevalenti sulle bevande fermentate ottenute da altri frutti, come il corniolo, le mele, le bacche di sambuco, le more, i lamponi e il sorbo. L’uva è diventata così il frutto enologico per eccellenza. Di fatto, le forme primitive dell’uomo consumavano già succhi fermentati ottenuti da diversi frutti che, oltre ad avere un gusto piacevole e a essere fonte di energia, regalavano una strana euforia. Tuttavia, il vino è nato con ogni probabilità per caso nel Medio Oriente, per la fermentazione spontanea di succo d’uva contenuto in otri di pelle. È dunque verosimile che l’enologia, così come la conosciamo oggi, sia nata nelle prime zone di domesticazione della vite, tra l’Asia occidentale e la zona del Caucaso, circa 8000 anni fa. Lo dimostrano i ritrovamenti archeologici in Georgia, tra cui oggetti per bere il vino e impianti primari di vinificazione, composti da giare, vasi, piattaforme di pressatura e vasche in pietra. Il risultato e la qualità del vino ottenuto in passato erano differenti rispetto a quelle attuali: esso veniva diluito e corretto con resine ottenute da altri alberi, spezie e miele, per migliorarne il sapore e la conservabilità. La cultura del vino si diffuse anche in Egitto, come testimoniano geroglifici risalenti al IV millennio a.C. Il vino aveva un ruolo importante nella cultura egizia ed era consumato nei banchetti e offerto alle divinità durante i rituali religiosi. Il consumo era limitato ai faraoni, ai sacerdoti e ai membri della classe aristocratica, poiché era considerato una bevanda preziosa.