Oltre all’MCR liquido, al giorno d’oggi è possibile l’utilizzo di MCR solido, che è uno zucchero d’uva cristallizzato privo di acqua. La correzione in aumento del grado zuccherino è possibile anche sottraendo una componente del mosto, cioè eliminando una frazione d’acqua, in modo che il mosto rimanente risulti concentrato. Tale intervento è possibile mediante concentrazione parziale del mosto di partenza, con l’evaporazione a freddo sottovuoto o con osmosi inversa, che sono le pratiche più diffuse per tale tipologia di intervento. L’evaporazione a freddo sottovuoto si basa sulla capacità evaporativa di un mosto avente un solvente a base acquosa; per agevolare il processo non si aumenta la temperatura, che comprometterebbe la qualità finale, ma si diminuisce la pressione creando il vuoto, potendo operare così a una temperatura intorno ai 25 °C. L’osmosi inversa si basa su un altro principio fisico, cioè sulla capacità dell’acqua (solvente) di migrare attraverso una membrana semipermeabile interposta tra due soluzioni aventi concentrazione differenti. Nel caso dell’osmosi, con una pressione simile operata sulle due soluzioni, l’acqua passa attraverso la membrana dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata, per arrivare a un equilibrio finale in cui le due soluzioni avranno la medesima concentrazione. Con l’osmosi la soluzione meno concentrata andrà incontro a una restrizione di volume, viceversa la soluzione che era in principio più concentrata avrà un volume maggiore. L’osmosi inversa si basa sullo stesso principio fisico, ma, operando una pressione di 40-60 atm sul mosto da concentrare, l’acqua al suo interno migra attraverso la membrana e porta a una contrazione del volume del mosto di partenza con relativo incremento della concentrazione zuccherina.