Cinque parole per un vino nuovo. Stevie Kim Il vino è un organismo vivo che cambia, evolve e si adatta. E così fa anche il linguaggio che lo racconta. Da diversi anni ho la fortuna – e la responsabilità – di osservare questo cambiamento da una prospettiva particolare, quella di chi è sempre a contatto con chi il vino lo fa, lo comunica, lo influenza. Lo faccio ogni giorno con progetti come Italian Wine Podcast, negli eventi che organizzo o a cui partecipo e durante le tante conversazioni con i protagonisti del nostro settore. Da qui nasce l’idea di questo esperimento: provare a sintetizzare in cinque parole alcuni dei temi che, secondo me, stanno ridefinendo il modo in cui parliamo di vino oggi. Non è una lista esaustiva né una lezione accademica. È una selezione personale, frutto di ascolto, osservazione e, a volte, anche di frustrazione. Perché se è vero che il vino deve restare fedele alle sue radici, è altrettanto vero che deve imparare a raccontarsi in modo nuovo, più diretto, più fluido, più umano. Dietro ognuna di queste parole c’è una sfida, ma anche un’opportunità. Non sono concetti astratti, sono segnali di un settore che, volente o nolente, sta cambiando pelle. E forse anche voce.