L'OSSERVATOLIO Un nuovo parOLIere. Luigi Caricato Tutto ha avuto inizio a partire dalla lingua. L’organo posto nella cavità orale non ha solo una funzione anatomica di centrale importanza nei processi di masticazione, deglutizione e senso del gusto. La lingua, attraverso l’esercizio della fonazione, ha generato il linguaggio, dando così corso anche al pensiero. Attraverso gli impulsi che i sensi trasmettono al cervello siamo in grado di decifrare e dare un nome a ogni nostra sensazione ed emozione, degustando per esempio un olio extra vergine di oliva. Gli indistinti e incomprensibili suoni dei primi esseri umani sono diventati via via nel tempo decifrabili e sempre più controllati e definiti. I suoni che abbiamo pronunciato all’alba dei tempi diventando parola, linguaggio, ci hanno permesso di comunicare. Si è venuto delineando un codice linguistico che ci ha permesso di intendere, interagire e comunicare. Poi, sì, è vero, c’è stata la torre di Babele. Gli esseri umani dopo il diluvio universale pensarono bene di elevare una torre che li congiungesse fino al cielo, pronti a sfidare Dio, ma ne ebbero una punizione esemplare. Dio da allora confuse le lingue di ciascun popolo, rendendo complicata la comunicazione tra gli uomini. La lingua, tuttavia, generando il linguaggio ha permesso di creare tutte le grandi civiltà che si sono susseguite nel corso dei millenni. E sempre attraverso le complesse e articolate strutture di cui è composta la lingua, di concerto con tutti gli altri organi di senso, ogni genere di cibo e bevanda che assumiamo assume una precisa identità e un nome. I sensi, come sappiamo, trasmettono al cervello segnali che si traducono in sensazioni, emozioni e parole. La lingua, in quanto organo che fa parte del nostro corpo, esprime il proprio ruolo determinante non soltanto nel processo di masticazione e deglutizione, ma anche nella formulazione e articolazione del linguaggio. Lingua e linguaggio sono il nostro segno distintivo.