CAPITOLO XV

LA GUERRA DI LENA

Intanto anche in Italia, a Casale Monferrato, le famiglie Desana e Rossini, quella di mia madre, non si può dire che se la passassero molto bene così come molte altre famiglie italiane in quel difficilissimo periodo bellico. Ma mia madre Lena visse in prima persona un episodio di grande pericolosità, sempre ed ancora a causa di quel “NO!” alla collaborazione con il nazifascismo di cui abbiamo detto più volte, evidentemente un leitmotiv strettamente legato al pensiero ed al comportamento dei miei genitori in quello specifico momento storico.
Nella risposta ad una delle lettere a lei indirizzate da Paolo dai campi, mia madre, commentando con netta e chiara condivisione la scelta del NO! di mio padre e degli IMI in generale, scrive che “anche in Italia il dissenso era ormai diffuso” ed aggiungeva che “alcuni amici, liberi dal servizio militare dopo l’8 settembre 1943 ma che avrebbero dovuto nuovamente presentarsi ai vari distretti come imponevano gli ultimatum tedeschi affissi in tutta la città, in realtà erano spariti dalla circolazione e si nascondevano chissà dove”.