CAPITOLO XXIII

IL D.P.R. 930/63 DALLA TELA DI PENELOPE ALLA TELA DEL RAGNO

Paolo Desana, dopo aver approfondito come tutte le proposte precedenti venivano portate avanti da una parte della filiera del vino che altre parti della stessa si impegnavano a distruggere come una “tela di Penelope”, inizia a tessere, come giornalisticamente venne poi definita, una vera e propria “tela del ragno”: da subito vengono intrapresi e consolidati importanti rapporti con i grandi esperti vitivinicoli del tempo, da Giovanni Dalmasso, allora Presidente della Accademia Italiana della Vite e del Vino, Claudio Marescalchi, figlio di Arturo, ed altri personaggi come Giovanni Dettori, Antonio Niederbacher, Italo Cosmo ed i rappresentanti nazionali delle Organizzazioni Agricole di categoria e del mondo delle Cantine Sociali. Il 10 maggio 1960 presenta già una organica proposta di legge per la “Definizione e Disciplina dell’impiego delle denominazioni di origine dei mosti e dei vini”, il Governo presenta poi per la terza volta al Senato una propria proposta di legge l’11 aprile 1961 che vede come primo firmatario Paolo con i Senatori Ferrari e Militerni.