Lena e Paolo si sono conosciuti a Casale Monferrato in via Roma, da sempre il luogo delle cosiddette “vasche” o, se vogliamo essere più leggiadri, del passeggio e dell’incontro. In sostanza il centro storico della città dove (ma si sarebbe appreso soltanto tra gli anni ’90 ed il 2000) per decenni ha circolato una tutt’altro che leggiadra corrente d’aria assai ricca di fibre d’amianto liberate dall’Eternit che ancora continua a falcidiare i casalesi con il terribile mesotelioma dopo incubazioni di 20, 30 o forse più anni. Ma torniamo alla nostra storia. Accompagnata dalla amica Noemi, nei giorni in cui non andavano a Torino per frequentare i corsi universitari di Magistero, materie letterarie, le due ragazze facevano prima di cena una passeggiatina nella via principale della città. E fu qui che Lena e Paolo, mia madre e mio padre, si incontrarono per la prima volta: Paolo era sottotenente di artiglieria al cosiddetto “Casermone”, il cui vero nome era caserma Nino Bixio (a Casale c’erano anche le “Casermette”, ovvero la caserma Mazza) per la gioia dei bar e delle pizzerie fino al 1999, anno della chiusura con lo scioglimento dell’11° Fanteria che comunque fu strumento di transito in città di ben 2 milioni di giovani tra cui cantanti famosi che rimarranno nella storia della canzone come Adriano Celentano e Gianni Morandi. Mio padre aveva fatto il corso allievi ufficiali a Potenza ed essendosi classificato tra i primi del suo corso, aveva avuto l’opportunità di scegliere la sede dove compiere la leva ed ovviamente aveva scelto Casale.