Ma del giorno tanto atteso con ansia, il giorno della fine della Guerra, Paolo Desana non ricorda nulla, perché non può ricordare. William Shirer ne “La Storia del Terzo Reich” scrive: “In Europa alla mezzanotte dell’8 maggio 1945 i cannoni cessarono di sparare e le bombe di cadere. Per la prima volta dal settembre del 1939 sul continente regnò un silenzio strano ma gradito”. Paolo era stato ricoverato dagli inglesi miracolosamente sopraggiunti (viceversa non sarei qui a raccontavi questa storia!) con il tifo ed in stato comatoso presso il reparto Reserven Lazarett Kurhaus di Lüneburg.
Con una bellissima espressione scrive: “La mia mente sconvolta riprese a collegarsi con la coscienza una settimana dopo quando, di sera, fui risvegliato da alcuni suoni: un ronzio incessante e le note di un rilassante motivo musicale”. Nei giorni successivi viene a conoscere che le note provenivano da un pianoforte suonato da un medico intelligente e per la prima volta dopo due anni un infermiere tedesco, “proprio un uomo quello non soltanto un tedesco”, senza urlare e bestemmiare si era rivolto a lui con un cordiale “guten abend”.