PIEMONTE BONARDA FRIZZANTE
BALBIANO

C'è una data di nascita per questa storica cantina della Collina Torinese: il 24 settembre del 1941, quando l’allora podestà concesse a Melchiorre Balbiano, «in seguito al versamento della prescritta cauzione di Lire 500, la licenza per la produzione e la vendita di vini all’ingrosso». Melchiorre aveva due cascine nella zona di Andezeno, un borghetto a qualche chilometro da Chieri. Non resta nulla della Andezeno medievale: tutto andò distrutto per mano delle truppe spagnole nel 1543; ma resta a consolarci una solidissima tradizione in tema di vino, che qui vanta diverse tipologie d’epoca ancora in piedi. 

Lo stesso Melchiorre, che produceva essenzialmente mais e grano, non esitò a fare della sua azienda un punto di riferimento per chi cercasse, ai suoi tempi, i vini tipici dell’area, tutti rossi, e tutti freschi da bere: la Freisa innanzitutto, ma anche la Barbera, la Bonarda e la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco. Suo figlio Franco nacque nel 1948, ed ha proseguito sulla stessa direttrice tracciata dal padre, e così anche Luca, il figlio di Franco. La cantina ha in più qualcosa di davvero singolare: ospita due musei al suo interno, uno dedicato alla cultura contadina locale (“alle contadinerie”, anzi), l’altro, spettacoloso, al giocattolo antico, con oltre seicento oggetti in mostra che spaziano lungo un arco di tempo di quasi 170 anni; e quasi tutte le etichette dei vini ne riportano eleganti riproduzioni a bulino. I vini, già. Balbiano produce quattro Freisa di Chieri diverse: una versione d’annata, una Frizzante, una Superiore e una da cru, la meravigliosa Villa della Regina, a picco sulla città di Torino.

La cantina ha in più qualcosa di davvero singolare: ospita due musei al suo interno, uno dedicato alla cultura contadina locale, l’altro, spettacoloso, al giocattolo antico, con oltre seicento oggetti in mostra

Tutti notevoli, indubbiamente, con la tipica “rugosità” tannica della Freisa, che unita alla sua potente acidità crea una silhouette gustativa originale. Ma “da strabere” per davvero è la Bonarda Frizzante dei Balbiano – quella con l’orsacchiotto in etichetta – rifermentata in autoclave, fruttatissima, briosa eppure calibrata all’assaggio. Una compagna perfetta per i taglieri di qualunque cosa vi venga in mente (a noi solo formaggi e salumi, per la verità, ma se volete tentare con l’oro edibile o un polpo vivo non ci opponiamo).