Creazioni appassionanti nascono per caso, come nel leggendario viaggio dei principi di Serendip.
La
penicillina, ad esempio; o il forno a microonde, inventato mentre si sperimentava sui radar.
Un clèff, in dialetto camuno, è una strada ripida e serve percorrerla davvero per arrivare al piccolo impianto di barbera di ‘Tato’
Il viagra fu messo a punto approntando medicine anti-ipertensive; e un che di noce moscata – messa per sbaglio la prima volta al posto del pepe da chi scrive – sta stupendamente sui rigatoni alla carbonara. Certo, non sono tutte scoperte fondamentali per l’umanità come l’ultima, ma hanno una loro importanza. Ecco, questo vino ha cercato noi più che farsi trovare: ci ha scoperti lui. Eravamo in Valle Camonica per raccontare l’avventura dello scorso anno di Vini da Scoprire, e in un pranzo con i viticoltori locali ci siamo improvvisamente ritrovati col naso nel bicchiere, come stregati. Dentro, vi era questo liquido profumato di frutta selvatica e di viole, maturo senza pesantezze, come levigato da mano cauta. Dietro la trasparenza del bicchiere, velata dai rivoli alcolici che pian piano lo rigavano, abbiamo messo a fuoco sul tavolo un musone di lupo nero al centro di un bersaglio rosso: pur non ispirata dal manierismo senese del secolo XVI, l’immagine sull’etichetta del vino che andavamo assaggiando rendeva l’idea di un prodotto di ruralità autentica, non retorica né fittizia. Conoscemmo così Fortunato “Tato” Bressanelli, autore del vino, oltre che di un più cupo Cabernet-Merlot da vigne vecchie. Il Lupus, la cui ottima versione 2014 è la terza prodotta, proviene da un vigneto (Clèff) a Sellero, a 500 metri di altitudine, assai più vicino alla Valtellina che al Garda. Un clèff, in dialetto camuno, è una strada ripida e serve percorrerla davvero per arrivare al piccolo impianto di barbera di “Tato”: un vitigno che ha una sua piccola tradizione qui (ne hanno anche Fausto Ligabue ed Enrico Togni, i produttori più celebri della zona). Il vino, maturato un paio d’anni in un tonneau di rovere da 500 litri, è fresco, bevibile e vitale, e probabilmente le due annate in arrivo (2015 e 2016) si riveleranno persino migliori di quelle fin qui realizzate.