TEROLDEGO ROTALIANO KRETZER
DE VESCOVI ULZBACH

Con il massimo rispetto dovuto a uno dei nostri migliori rossi del Nord-Est, quando da neofiti del vino sentimmo nominare per la prima volta il Teroldego Rotaliano pensammo si trattasse di una rara razza canina: «Che espressione vivace, cos’è, un pastore maremmano? No, è un teroldego rotaliano a pelo lungo». Un nome così esotico può rimandare allo stesso modo a un funzionario medievale («il teroldego rotaliano amministrava la giustizia e riscuoteva le tasse per conto dell’imperatore») o a un vecchio utensile del fabbro. Oggi la nostra non trascurabile preparazione tecnica ci consente di distinguere agevolmente non soltanto il Teroldego, ma anche la sua più rara versione in rosato; qui in regione, e nella confinante Alto Adige, indicato con il nome teutonico Kretzer. Ai lettori più esperti questo termine rimanderà più direttamente alla tipologia del Lagrein, che veniva appunto distinta in Kretzer, rosato, e Dunkel, scuro (cioè rosso, in buona sostanza). L’uva omonima è piuttosto plastica (un tempo veniva “tirata” addirittura fino a 250-300 quintali per ettaro di resa, continuando a dare vini nella media potabili) e si presta a diverse forme di vinificazione: rosso da combattimento, super estrattivo e massiccio, rosso fresco e beverino, senza pretese, rosatello. Il Rosato da uve teroldego di Giulio de Vescovi è delizioso e non dovrebbe mancare sulla tavola del connaisseur illuminato.

Un nome così esotico può rimandare a un funzionario medievale:
il teroldego rotaliano amministrava la giustizia e riscuoteva le tasse per conto dell’imperatore

Più sul frutto (visciola, lampone) che sul fiore, netto, profilato, succoso, ha grande garbo nel toccare la lingua, senza alcuna granulosità tannica, e chiude con una scia di sapore fruttato/salino niente affatto banale. Il suo equilibrio tra toni di frutto e nuance saline lo rende molto versatile negli abbinamenti gastronomici, prestandosi nei fatti ad accompagnare sia primi piatti che carni e finanche pescato. Va in difficoltà soltanto con il tiramisù: che vi sconsigliamo vivamente di mangiarci accanto.