- La mimica facciale dice tutto.
- Mi scusi...?
- Sì dicevo, la mimica facciale dice tutto: da qui passano decine di persone ogni mese, assaggiano i miei vini e fanno commenti più o meno stupidi o pertinenti. Ma io ormai da anni mi regolo soprattutto guardando la loro espressione dopo un sorso.
Quell’espressione dice tutto.
VALPOLCEVERA LA SUPERBA CORONATA
BRUZZONE
Così parlò un pacato produttore di vino dell’Alentejo, in Portogallo, durante una visita in zona, eoni fa. Non aveva torto. Nella sua saggezza, aveva imparato a scartare come residui inutili le osservazioni di facciata, le chiose pseudo-tecniche, le locuzioni convenzionali (tra le quali svetta al primo posto, non importa in quale regione del pianeta vinicolo ci si trovi, l’imperituro: «Lo trovo un vino interessante»). Andava al sodo. Alla stessa maniera, quando in gruppo d’assaggio abbiamo provato per la prima volta il bianco oggetto di questa scheda, ci siamo guardati in faccia e le espressioni dei vicini sono state di per sé eloquenti. Il sottotesto era: «Ecco un vino che mi berrei a colazione, pranzo e cena».
Certo, chiamare un vino La Superba Coronata (quasi superfluo annotare che non si tratta di termini presuntuosi:
“La Superba” era uno degli appellativi della Repubblica di Genova; “Coronata” è una collina che dà il nome alla relativa sottozona della Valpolcevera) non fa immaginare al bevitore una bevanda di semplice e immediata franchezza. Ma non c’è da temere. Questo Valpolcevera non è superbo né tantomeno coronato. È un vino schietto, profumato (litchi, limone, erbe officinali), pieno di succo, piacevolmente fruttato. Il suo punto debole – l’evidente allentamento della trama a centro bocca – è anche il suo atout principale a tavola. Va giù infatti che è una bellezza, senza alcun freno estrattivo o alcolico.
La Superba era uno degli appellativi della Repubblica di Genova; Coronata è una collina
che dà il nome alla relativa sottozona della Valpolcevera
Lo produce l’azienda Bruzzone da una vigna che ha un quarto di secolo, affacciata sul mare della Liguria. Da uve bianchetta genovese, bosco, rollo e
vermentino, viene vinificato “in vigna, con attrezzatura mobile”; e non chiedeteci cosa significhi esattamente. Merita di essere conosciuto e bevuto,
come del resto gli altri vini del territorio, poco stappati soprattutto per via del fatto che nessuno sa come si pronunci correttamente Valpolcevera.
Per trarvi d’impaccio e aiutarvi a ordinarlo al ristorante: l’accento cade sulla prima e.