PORTOFINO BIANCHETTA GENOVESE I 2 VIGNETI
LA RICOLLA

Aneddoto di vita vissuta: Fiorenzo Sartore, enotecario e blogger storico in Genova, riceve la visita di quello che definisce «un vinoverista punk». Tale soggetto rimane stupito nel trovare Fiorenzo intento a impilare cartoni su cartoni di vini dell’azienda La Ricolla – data la fama, consolidata negli anni Ottanta del secolo scorso, di nucleo produttivo non propriamente artigianale – e si abbandona a una serie di affermazioni incontrollate sull’incoerenza del gestore del negozio. Sbagliando però di grosso. Sì, perché se è vero – come è vero – che i vini de La Ricolla non brillavano in passato per originalità aromatica e spessore qualitativo, oggi la musica è radicalmente cambiata. Al titolare di un tempo, Giovanni Battista Parma, che aveva terreni di proprietà ma soprattutto acquistava le uve e imbottigliava prodotti di livello corrente, è succeduto il figlio Daniele, che una ventina d’anni fa ha dato una decisa sterzata allo stile aziendale: più o meno di 180 gradi. Oggi in questa tenuta di Ne (non si tratta di un’abbreviazione: è il comune in cui ricadono le vigne, in Val Graveglia, vallata che prende a sua volta il nome dal torrente omonimo) si fanno vini naturali, qualsiasi cosa si voglia intendere con questo termine: talvolta caratteriali all’olfatto, molto sinceri al palato, privi di qualsiasi eco anche lontana di tecnicismo.
Oggi in questa tenuta di Ne si fanno vini naturali, qualsiasi cosa si voglia intendere con questo termine: talvolta caratteriali all’olfatto, molto sinceri al
palato, privi di qualsiasi eco anche lontana di tecnicismo

Nella gamma, contenuta nel numero ma mediamente ottima, scegliamo di segnalare la Bianchetta genovese, le cui uve vengono in massima parte da una parcella nel comune di Carasco; e da un altro vigneto non meglio identificato. Bello a partire dal colore, giallo brillante e invitante, ha profumi netti e immediati di erbe aromatiche e foglia di limone (limone di Amalfi, con qualche sfumatura di limone di Positano e un nonnulla di limone di Sorrento). Al palato è saporito e incredibilmente scattante, piccolo ma succoso, e costituisce un irrefrenabile invito alla beva compulsiva.