Patafisica: scienza, teorizzata da Alfred Jarry nel 1894, delle leggi che regolano le eccezioni. Una follia per definizione: si trattava – parole sue – di «razionalizzare la follia per far ammattire la razionalità». Ed ecco inauditi congegni patafisici come la macchina da cucire a motore animale, messa in moto da un criceto; il pettine per calvi, perfettamente liscio; la caffettiera per masochisti, con il beccuccio dalla stessa parte del manico; la bici per divorzianti, due biciclette divergenti con la ruota posteriore in comune. Attivisti patafisici sono stati Raymond Queneau e Edoardo Sanguineti, Marcel Duchamp e Enrico Baj, Piero Manzoni e Lucio Fontana, Joan Mirò e Man Ray. Esistono vini patafisici? Per alcuni aspetti sì. Ecco un esempio: Corte dei Venti è la novità più interessante da noi trovata ultimamente a Montalcino. L’azienda di Clara Monaci, cinque ettari all’estremo sud del comune, si è andata via via caratterizzando per quella che parrebbe, appunto, un’anomalia, un’eccezione. Questa: che uno dei Brunello e uno dei Rosso di Montalcino di più nitido disegno, più vibranti ed energetici, sono arrivati dalle sue vigne. Da un luogo cioè che tra altitudine limitata (si scende a soli 50 metri sul livello del mare), insolazione intensa, terreni caldi, argillosi e rossi per le vene ferrose, ci si aspetta regali vini alcolici, compiaciuti e maturi. Di indole opposta, quindi. A spiegare l’eccezione compare qualche elemento di puro terroir, come la vicinanza dell’Amiata e l’incidenza dei venti citati nel nome aziendale.
I venti si incrociano nella zona soffiando con forza per tutto l’anno, col triplice effetto di garantire abbondanti piogge in primavera, sanificare i grappoli in estate e salvaguardarne il potenziale aromatico
Questi si incrociano nella zona soffiando con forza per tutto l’anno, col triplice effetto di garantire abbondanti piogge in primavera, sanificare i grappoli in estate e salvaguardarne il potenziale aromatico. Il Rosso di Montalcino 2015, a riprova, arriva da un millesimo radioso; ed eccolo nondimeno sciorinare un vigore e una freschezza che hanno dello strabiliante. Un profumo di scorza d’arancia, con sfumature di tabacco, fiori e iodio, prelude a un sorso modulato, pieno di succo, deciso nell’allungo finale, che si scioglie in una traccia sapida deliziosa.