l rosso di una cantina a forte e quasi esclusiva vocazione bianchista può avere i retroscena più diversi: può influire il movente commerciale, per completare la gamma e fare contento l’ufficio marketing; così come può incidere l’esigenza personale e professionale di misurarsi con un passaggio decisivo per la formazione di ogni vignaiolo, quale è senz’altro la vinificazione in rosso. E poi ci sono i bastian contrario, quelli che vanno contromano nella ricerca di un vino “capovolto”, capace cioè di sorprendere e spiazzare più che di rassicurare e consolare: te lo aspetti facile e immediato, lo ritrovi invece con il “passo lento”; te lo immagini lineare e progressivo, ma quello che ti prende in contropiede è un vino “salta tempo”. Non sarà un caso se le espressioni tra virgolette ricalcano pari pari i nomi di tutti gli altri vini de La Marca di San Michele, l’azienda di Cupramontana condotta da Alessandro e Beatrice Bonci e Daniela Quaresima. Una cantina che ha sposato la causa della territorialità già a partire dall’intestazione aziendale, che inquadra una delle contrade vitate di maggior reputazione nell’intero comprensorio dei Castelli di Jesi. E che ha infatti consacrato il primo decennio della sua storia produttiva all’esplorazione dell’anima più artigianale del Verdicchio cuprese, prodotto qui in tre differenti versioni, una più riuscita dell’altra. Negli ultimi anni la sterzata da bastian contrario: in un contesto dominato dai vigneti di verdicchio si pianta nel 2011 oltre un ettaro di vigna di montepulciano. Poco importa se la domanda di vini bianchi eccede l’offerta e i diversi Verdicchio sono già tutti venduti con largo anticipo.
E poi ci sono i bastian contrario, quelli che vanno contromano nella ricerca di un vino capace di sorprendere e spiazzare più che di rassicurare e consolare
«La nostra scommessa nasce dalle storie degli anziani del paese – racconta Alessandro – i quali ricordano che ancora negli anni Sessanta, prima della nascita della Doc Verdicchio, il miglior vino rosso di Cupramontana fosse quello di San Michele». Scommessa vinta: già alla sua prima uscita, con la vendemmia 2015, Bastian Contrario è un vino dinamico e goloso, perfettamente in equilibrio tra spontaneità espressiva e definizione aromatica. Servito fresco tende a “contrariare” più di un luogo comune sulla scarsa bevibilità dei rossi locali, nonché a contraddire pericolosamente tutte le principali regole del bere moderato.