MANZONI BIANCO
RIVECOLDEFER

Il Manzoni bianco è un’uva che porta già di per sé una firma celebre. Non del sommo romanziere Alessandro, tuttavia, né di Piero, genio dell’Informale italiano, non di Giacomo Manzù o di Pio Manzù, scultore e designer che si chiamavano entrambi Manzoni all’anagrafe, o di Manzino Manzoni, uno dei dieci più importanti wine influencer del suo intero condominio. Quest’uva, un tempo conosciuta come “Incrocio Manzoni 6.0.13”, è una delle tante ottenute in via sperimentale, per incrocio, dal professor Luigi Manzoni (1888-1968), affascinante figura di luminare dell’enologia e preside dell’Enologica di Conegliano per 25 anni. I risultati più interessanti, forse, il professore li ha ottenuti con i vitigni oggi noti, sinteticamente, come Manzoni rosso e Manzoni bianco; il primo un incrocio di (argh!) glera e cabernet sauvignon, il secondo di pinot bianco e riesling renano. Vi sembrano azzardati? E che direste allora dell’Incrocio Manzoni 13.0.25 (moscato d’Amburgo e raboso Piave), o dell’Incrocio Manzoni 1.50, un grappolo rosa figlio del trebbiano e del gewürztraminer? Nel caso del Manzoni bianco, però, la sperimentazione è riuscita in pieno. L’uva del “professore” infonde nel vino una inequivoca personalità, specie se coltivata in climi che non ne proiettino in orbita l’alcol potenziale.

Quest’uva è una delle tante ottenute in via sperimentale, per incrocio, dal professor Luigi Manzoni, affascinante figura di luminare dell’enologia

Tra queste aree va annoverata quella, di pura matrice calcarea, di Caneva, che sta giusto tra Pordenone, Conegliano e Vittorio Veneto. Nascono lì, nella località detta Rive Col de Fer – il nome aziendale è però tutto attaccato – i vini di Lino Cigana, che ha oggi 52 anni. Fu suo suocero Romeo Carli, negli anni Ottanta, a rilevare il casale, all’epoca abbandonato; servirono due anni di lavoro duro per bonificare l’area, e alla fine vennero piantati i primi vigneti. Dal 2003, è Lino a condurre la cantina insieme alla moglie Alessia: un totale di circa undici ettari. Il Manzoni Bianco di Rivecoldefer ci è piaciuto particolarmente. Ne salgono profumi di lavanda e pesca, e ne rammentiamo la beva piacevole, il calore alcolico sotto controllo, il sobrio estratto e la freschezza dell’epilogo, che ha un riverbero minerale.