Dietro la comparsa di uno dei migliori Pinot Nero italiani degli ultimi anni non c’è un sogno, come il termine R.E.M. (rapid eye movement: la fase più profonda del sonno) potrebbe far credere, ma piuttosto la storia concreta, lunga quattro generazioni, di un recupero. Occorre fare un salto a inizio Novecento: nello scenario rurale della Vallée di allora si muovono personaggi come “Tanteun” (patois per Costantino) Charrère – l’avo dell’omonimo, grande produttore di Aymavilles – e sua moglie “Marietta” Borney. Sono stati due giovani d’oggi, Federico e Alessandra Marcoz, fratello e sorella, a raccontarci di Tanteun e di Marietta, i loro bisnonni paterni, della Valle “delle piccole cose” che c’era una volta, e del curioso magazzino che Tanteun possedeva al centro di Aosta. Ebbene, murato dentro – chi lo sapeva? – c’era un mulino, ritrovato nel 2002 dopo che qualcuno aveva notato una specie di trave di legno fuoriuscire all’esterno da una parete. Era una pala meccanica. Questo edificio, ristrutturato e trasformato in crotta (cantina), ha fatto da punto fermo nell’avvio di un’attività vitivinicola da parte dei due pronipoti. La piccola, unica vigna che il padre dei due, Emiro Marcoz, aveva ricevuto in eredità da nonna Marietta è stata affiancata a partire dal 2012 da alcune altre, per un totale di due ettari e mezzo in affitto agricolo, sparsi ahiloro su 35 chilometri di territorio. Le vigne sono a Jovençan, Gressan, Nus, Quart e Chatillon, ed erano a forte rischio di abbandono per l’età ormai avanzata dei proprietari, i quali le hanno affidate a Federico e Alessandra; e hanno fatto bene.
Murato dentro – chi lo sapeva? – c’era un mulino, ritrovato nel 2002 dopo che qualcuno aveva notato una specie di trave di legno fuoriuscire all’esterno da una parete
La cantina è oggi la sola entro il tessuto urbano del capoluogo; sforna quattro notevoli etichette, un Pinot Grigio, un Muscat Petits Grains, un assemblaggio di Petit Rouge, Cornalin, Vien de Nus e Gamay battezzato Farouche e questo toccante Pinot Noir (la Réserve Emiro Marcoz, ovvero R.E.M.) dai profumi di lampone, incenso, sale e violette, modulato e setoso al sorso, credibile nella sua alpestre delicatezza.