<<Quanno iubel se scalda, sì fa l’omo cantare, e la lengua barbaglia e non sa che parlare», recita un noto verso, non ricordiamo se di Jacopone da Todi o di Nino d’Angelo. Né Sergio Barbaglia né la figlia Silvia hanno lengua che “barbaglia”, che balbetta, nonostante il rimando semantico. Silvia ha le idee chiare e una serena determinazione a fare vini di carattere. Viene da una famiglia di viticoltori del territorio detto dell’Alto Piemonte, che fino a qualche decennio fa, prima dell’evidente sterzata climatica, era Altissimo Piemonte: impervio, spelacchiato dove un tempo c’erano centinaia di ettari vitati, semidimenticato dai bevitori. Qui il vino viene di significativa qualità, e possiede in media una grazia e una delicatezza rimarchevoli. A cominciare dal nebbiolo, che in ambienti montani o pre-montani pare dare il meglio di sé (si confrontino i finissimi esiti dei rossi della Valtellina, in regione lombarda). Passando poi per varietà classiche per la zona, erbaluce, croatina, uva rara, tra le quali la vespolina occupa un posto di riguardo: uva dalle spiccate note di spezie (pepe, pepe nero, pepe bianco, pepe rosa, pepe di Telicherry, pepe del Madagascar), è madre di rossi leggeri, aperti, svelti. L’azienda è artigianale: con le recenti acquisizioni (mezzo ettaro a Cavallirio, nell’area del Boca, e l’ettaro appena impiantato con vista scenografica sul Monte Rosa) si arriva a meno di cinque ettari. I vini privilegiano l’agilità del ginnasta ritmico alla stazza del lottatore.
Qui il vino viene di significativa qualità, e possiede in media una grazia e una delicatezza rimarchevoli
Il Boca, ampiamente sdoganato dalla critica, è un vino completo e va sempre bene, per le grandi, medie e piccole occasioni. La Vespolina Ledi è snella, più semplice e immediata, ma non bisogna confondere la sua personalità gentile con la debolezza e l’astenìa. Ha infatti tutto quello che il lettore cerca in un libro come questo: profumi ariosi, frutto croccante, struttura flessuosa, vitalità e slancio. Non “barbaglia”, d’accordo, ma comunque dà giubilo, scalda, fa l’omo cantare.