IL GRIGIO È
IL NUOVO BIANCO

Pinot Gris

Negli anni ottanta, ricordo di aver visto a Milano un graffito che recitava BASTA GRIGIO. Lo slogan era il grido di battaglia di un giovane appassionato di moda contro la dimessa tavolozza cromatica di Armani e dei suoi seguaci, ma avrebbe potuto applicarsi anche al Pinot Grigio che si stava diffondendo in quel periodo a partire dall’Italia, e che era almeno altrettanto spento di un abito grigio. Quando assaggiai per la prima volta un grande Pinot Gris alsaziano, non feci neppure il collegamento tra quell’ambrosia e la roba che tracannavamo da Elaine’s. Pinot Gris, Tokay (come viene a volte chiamato in Alsazia) e Pinot Grigio nascono da un’unica e sola uva – anche se gli stili settentrionali e meridionali variano considerevolmente. Alcuni brillanti esempi hanno cominciato a emergere in Friuli, nell’Italia settentrionale. E, in anni recenti, quest’uva ha trovato una nuova casa nella Willamette Valley dell’Oregon accanto al Pinot Noir.

Il Pinot Gris, alias Pinot Grigio, è in effetti una mutazione del Pinot Noir che probabilmente è apparsa per la prima volta nei vigneti della Borgogna. È così chiamato perché le uve, una volta mature, possono spesso apparire di un grigio-blu (così come di un rosa tendente al marrone). In rari casi, il produttore lascia il mosto a contatto con le bucce quel tanto che basta affinché ne assuma parzialmente il colore, ma in genere dal Pinot Gris si ricava un bianco che si accompagna perfettamente al cibo. Il Pinot Gris raggiunge il proprio apogeo in Alsazia, dove genera vini ricchi, corposi e profondi – alcuni dei quali in stile più dolce, da dessert – in grado di evolversi per decenni. Il Pinot Grigio standard viene prodotto in uno stile più leggero e fresco. L’Oregon, dove viene usato il nome francese, sembra rappresentare una via di mezzo.

Il Pinot Gris fu introdotto in Oregon dallo stesso uomo che vi piantò per primo il Pinot Noir nel 1965: David Lett di Eyrie Vineyards, ex specializzando in filosofia e studente di odontoiatria, laureato in enologia all’Università della California di Davis. (Il Pinot Gris di Lett, come il suo Pinot Noir, sembra esser fatto per invecchiare, e in gioventù può dimostrarsi avaro di piaceri.) Oggi ne sono stati piantati oltre quattrocento ettari nella Willamette Valley, e il Pinot Gris ha superato lo Chardonnay come uva bianca tipica di questa regione. Gli alsaziani non sembrano ancora tremare, e lo strombazzamento sorpassa di molto l’effettiva qualità complessiva, ma il Pinot Gris dell’Oregon è diventato abbastanza popolare da spingere i viticultori della California e di Washington a piantare questo vitigno.

Al suo meglio, il Pinot Gris dell’Oregon ha un po’ il gusto di pere mature, con note speziate, affumicate, e ben si accompagna a una varietà di cibi, soprattutto quando i produttori rinunciano alle botti nuove di rovere. Sulla costa nord-ovest del Pacifico l’abbinamento ideale è con il salmone alla griglia, ma il Pinot Gris si adatta anche bene – molto meglio di un normale Chardonnay – al granchio di Dungeness, alle ostriche e persino al maiale e alle salsicce alla griglia. “Ha un carattere speziato che lo rende unico e capace di sposarsi perfettamente alla cucina orientale e fusion,” dice Mark Vlossak della St. Innocent Winery di Salem, nell’Oregon. “Si intona molto bene con il pesce e la selvaggina, e persino con la cucina vegetariana. Il Pinot Gris trasmette inoltre i tratti caratteristici del territorio meglio dello Chardonnay.” Di solito se ne ricava un vino secco per adeguarsi al gusto americano, anche se ultimamente erano disponibili un paio di bottiglie di vino dolce da vendemmia tardiva, e in particolare quella di St. Innocent, dove Vlossak, un uomo affabile e vivace originario del Wisconsin, sta producendo il miglior Pinot Gris dell’Oregon.

L’amore di Vlossak per queste uve è scaturito nel 1991 dall’incontro con una bottiglia di Pinot Grigio di Livio Felluga, uno dei caposaldi della produzione friulana. “Lo bevemmo con il gravlax, e sbaragliò tutti gli altri vini che c’erano a tavola,” racconta. “Ho passato due anni alla ricerca del vigneto giusto. Nel ’93 ho fatto il primo Pinot Gris. Ho cominciato a produrlo in questo vigneto nello stile dell’Italia settentrionale. Il mio distributore di Seattle mi disse, ‘Dovresti andare in Alsazia. In Oregon non sapete un tubo del Pinot Gris’.” Il viaggio di Vlossak in Alsazia, e il suo incontro con il carismatico André Ostertag – con cui ha poi stretto amicizia – ha allargato la sua percezione del potenziale del Pinot Gris. “Ho capito che anche qui è possibile creare Pinot Gris in stile secco, grand cru.” Il problema è che il Pinot Gris dell’Oregon viene considerato tanto dai produttori quanto dai consumatori come un’alternativa economica allo Chardonnay. Per fare un eccellente Pinot Gris, è necessario scegliere ottimi siti e abbattere i profitti, il che rappresenta naturalmente un grosso sacrificio. Si crea un circolo vizioso, perché vigneti e cantine hanno bisogno di un incentivo economico per migliorare la qualità, ma prima che ciò avvenga è difficile vendere una bottiglia di Pinot Gris a più di quindici dollari, mentre il Pinot Noir dell’Oregon arriva a cinquanta o sessanta. Il recente Shea Vineyard di St. Innocent – da un sito celebre anche per il Pinot Noir – potrebbe contribuire a cambiare la percezione del futuro di quest’uva nell’Oregon.

Fortunatamente, c’è una manciata di aziende vitivinicole dell’Oregon, tra cui Belle Pente, Evesham Wood e Lemelson, che stanno facendo a loro volta dell’ottimo Pinot Gris. I produttori dell’Oregon non sono ancora riusciti ad accordarsi per standardizzare la forma delle bottiglie per i vini ottenuti da questo vitigno. Alcuni usano quella borgognona, con le spalle slanciate, altri preferiscono l’alsaziana, lunga e alta. La mia conclusione non scientifica, dopo aver assaggiato venti esempi della vendemmia 2000, è che i migliori produttori prediligono la bottiglia alsaziana, sfidando coraggiosamente l’associazione negativa – almeno nella mente di molti intenditori americani – con il vino da prezzo tedesco. Ricordate il Blue Nun? Bene, scordatevelo. La prossima volta che fate un pesce alla griglia provate un Pinot Gris.