Hugh Johnson manifestò una volta la sua sorpresa per il fatto che nessuna università avesse ancora istituito una cattedra in etichettatura tedesca. Per la maggior parte delle persone di lingua inglese, tale è la complessità di queste etichette dall’aria gotica, con il loro sovraccarico di informazioni e la terminologia terrificante, da far apparire semplici quelle della Borgogna. Trockenbeerenauslese Graacher Himmelreich, qualcuno alza la mano? Persino i consumati fanatici del vino si chiedono se la vita sia abbastanza lunga per capire la differenza tra Spätlese e Auslese. (Ammettetelo, siete già spaventati.) Le aziende vitivinicole tedesche sono da tempo consapevoli di questo dilemma, senza tuttavia sapere che diavolo fare per risolverlo. Ultimamente, però, alcuni dei migliori produttori di Riesling hanno cominciato a corteggiare i consumatori americani con etichette semplificate.
Uno dei termini tecnici che vale la pena padroneggiare è Kabinett, il più leggero di cinque “predicati” che indicano il grado di maturazione. Per una bevuta di mezza estate, un Kabinett della regione della Mosella a bassa gradazione, assolutamente secco, è ai miei occhi una delle poche bevande che possa competere con una Pilsner bella secca. E i Riesling Kabinett sono molto probabilmente i più versatili vini da pasto del mondo – perfetti non solo per ricette leggere a base di pesce, pollo e maiale, ma anche per piatti dolci e speziati della cucina orientale, messicana e fusion.
Coloro tra voi che non riusciranno a ricordare il termine Kabinett cinque minuti dopo aver finito di leggere questa rubrica non devono considerarsi necessariamente sfortunati. Raimond Prüm, della S. A. Prüm nella regione della Mosella, capisce la vostra ansia davanti alle etichette tedesche. Prüm possiede vigne in alcuni dei migliori siti della Germania, appollaiate su erti pendii che catturano il sole al di sopra della Mosella, compreso il Wehlener Sonnenuhr, che prende il nome dall’ormai celebre meridiana che il bis-bisnonno Jodicus Prüm eresse nel vigneto nel 1848. E uno di questi giorni, dopo aver sviluppato il gusto per i grandi Riesling, potreste ricordare il nome di questo vigneto, piantato sull’ardesia blu, che si ritiene capace di conferire un peculiare aroma di pietra focaia ai vini. Nel frattempo, potreste forse ricordare il termine Blue Slate (Ardesia Blu), il nome del secchissimo Kabinett di Riesling che debuttò in questo paese con la vendemmia del 2003, e rischiare quindici dollari per provarlo. Prüm produce anche una bottiglia di vino più leggero, un filo più dolce e deliziosamente fruttato chiamato Essence, che è diventato il mio abbinamento di routine per il cibo cinese da asporto.
Le radici di Prüm nella regione sono profonde; dice che la sua famiglia vive sulla Mosella da ottocentocinquant’anni. Le sue radici sono anche alte – il nonno Sebastian A., che prestò servizio nei dragoni della guardia del corpo del Kaiser Guglielmo II, era alto due metri e sette. Da parte sua, Prüm arriva solo al metro e novantadue, coronato da una rossa chioma ribelle che gli è valsa il soprannome di der Specht – il picchio. Sospetto che il nomignolo derivi anche dal modo in cui muove su e giù la testa quando si eccita parlando del proprio vino, che raggiunge estremi elettrizzanti. (Il vino, non il modo in cui muove la testa.) Ogni amante del vino dovrebbe assaggiare un grande Eiswein, o vino di ghiaccio, come il suo della vendemmia del 1988 nel vigneto Graacher Himmelreich, le cui uve gelate furono colte la mattina del 16 dicembre.
L’affabile Raimund, che a tratti fa pensare a un folletto, ha un sacco di parenti nella zona che producono a loro volta Riesling sotto varie etichette legate al marchio Prüm che creano un po’ di confusione, tra cui il grande Joh. Jos. Prüm e il Dr. F. Weins-Prüm. (In Germania prendono il titolo di dottore sul serio, e un produttore su due pare sfoggiarlo.) Un altro grande produttore della regione della Mosella è il Dr. Ernst Loosen, Uomo dell’Anno della rivista “Decanter” nel 2005. I Wehlener Sonnenuhrs di Loosen sono sempre vini ottimi e longevi, ma imbottiglia anche un Kabinett fatto con uve di diversi vigneti e chiamato Dr. L., che offre un buon rapporto qualità-prezzo e rappresenta una bevanda estiva fantastica, e non troppo seriosa. In collaborazione con Château Ste. Michelle, nello Stato di Washington, Loosen produce anche un Riesling molto buono, l’Eroica.
Naturalmente, l’etichettatura semplificata non è certo una garanzia di qualità. Sono stati il Blue Nun e il Black Tower, dopo tutto, a creare lo stereotipo dei bianchi tedeschi come l’equivalente vinicolo dei Dunkin’ Donuts. L’elemento più importante dell’etichetta di un vino tedesco è il nome del produttore, e per assaporare i piaceri trascendenti del Riesling tedesco dovete memorizzarne alcuni. Il Bird Label di Lingenfelder e il Fish Label di Selbach (di Selbach-Oster) sono due Riesling di livello base offerti da produttori seri, entrambi all’ottimo prezzo di circa dieci dollari.
A un livello leggermente più ambizioso si pongono il Dragonstone di Leitz, il J. J. Riesling di Christoffel, e lo “Jean Baptiste” di Gunderloch. I Riesling di fascia alta di Robert Weil del Rheingau sono tra i più ricercati e costosi di Germania, ma produce anche un Kabinett e un vino chiamato semplicemente Riesling che, soprattutto delle annate ’02, ’03 e ’04, andrebbe avvicinato con cautela, pena il rischio di ritrovarsi Riesling-dipendenti. È un po’ come leggere Ritratto dell’artista da giovane. Non fai nemmeno in tempo ad accorgertene, e sei immerso fino al collo nell’Ulisse o, Dio ce ne scampi, in Finnegan’s Wake che, a pensarci bene, è l’equivalente letterario del Trockenbeerenauslese.